Le elezioni legislative che si svolgeranno domenica in Russia saranno vigilate da 650 osservatori internazionali. Lo ha annunciato il capo della commissione elettorale nazionale, Vladimir Churov. L'annuncio di Churov è stata una risposta ai timori che Mosca potesse bloccare il numero degli osservatori, dopo il duro attacco di Vladimir Putin a quella che ha definito «la completa incomprensione» degli osservatori della politica in Russia. Già martedì del resto Churov aveva garantito che sarebbero stati «accreditati tutti gli osservatori internazionali». Una dichiarazione conciliante dopo le preoccupazioni espresse domenica dal premier russo Vladimir Putin, che aveva lanciato un monito alle potenze occidentali affinché non cercassero di «influenzare il corso della campagna elettorale nel nostro Paese».
In un recente rapporto sulle elezioni in Russia del 2011, le legislative di domenica, e del 2012, le presidenziali del 4 marzo in cui Putin viene dato per sicuro vincente, Human Rights Watch ricorda come negli anni scorsi «le organizzazioni internazionali di monitoraggio, compreso il Consiglio d'Europa e l'Osce, abbiano in modo crescente avuto da ridire sulla correttezza del processo elettorale in Russia».
«Entrambi i gruppi - si legge ancora nel rapporto - hanno denunciato che il partito di governo gode di uno sproporzionato sostegno da parte dei media e sfrutta le risorse governative e che le campagna elettorali non vengono svolte nel rispetto di una sana competizione».
Domenica 4 dicembre gli oltre 109 milioni di elettori russi saranno chiamati a rinnovare la Duma, la Camera bassa del parlamento della Federazione. A contendersi i 450 seggi in palio sono 7 partiti politici. Sempre il 4 dicembre, i russi sono chiamati a designare i 1210 deputati delle assemblee di 27 regioni del Paese.
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