L'inverno di guerra che gelò l'Italia

Il saggio di storia militare

L'inverno di guerra che gelò l'Italia
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Il 13 novembre 1944 radio «Italia combatte» diffuse in chiaro un proclama del generale inglese Alexander rivolto in modo molto specifico alle forze partigiane, seppure trasmesso in chiaro: «Le piogge e il fango non possono non rallentare l'avanzata alleata, e i patrioti devono cessare la loro attività precedente per prepararsi alla nuova fase di lotta e fronteggiare un nuovo nemico l'inverno. Questo sarà molto duro a causa della difficoltà di rifornimento...».

Fu una doccia gelata per le formazioni che sino a quel momento avevano sperato in uno sfondamento rapido. E fu l'inizio di un calvario anche per le forze alleate che restarono incastrate in un duro scontro di logoramento con quelle tedesche asserragliate sulla linea gotica. I soldati americani nella sunny Italy, che passavano per imboscati rispetto a chi combattevano spingendosi verso il confine tedesco dopo il D-day, lo trasformarono in tristi canzoni: «Quando ti guarderai attorno sulle montagne/ tra il fango e la pioggia, vedrai molte croci/... erano gli imboscati del D-day, quelli che resteranno in Italia».

Lo storico militare Gastone Breccia in L'ultimo inverno di guerra. Vita e morte sul fronte dimenticato (il Mulino, pagg. 390, euro 27) racconta questa strana tremenda guerra di cui si è parlato molto poco. Fa capire al lettore come mai la battaglia sulla Linea gotica iniziò a fine agosto del 1944 e si concluse solo il 25 aprile 1945. Per arrivare dall'Appennino al capoluogo della Lombardia, ci vollero trenta settimane di sangue.

Il generale Harold Alexander, comandante delle forze alleate nel Mediterraneo, considerò quei mesi impiegati per dilagare nella pianura padana «una gigantesca operazione di contenimento, destinata ad impegnare ingenti forze nemiche che altrimenti avrebbero potuto rivelarsi drammaticamente decisive altrove». I tedeschi pensarono lo stesso. Gli italiani ne pagarono il prezzo e molte forze partigiane si sentirono quasi sabotate da Alexander. Non era ovviamente così, ma il prezzo fu egualmente altissimo.

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