L'arrivo della bella stagione è spesso accompagnato da disturbi che, seppur non gravi, possono rivelarsi assai fastidiosi. Uno di questi è la cistite, ossia l'infiammazione acuta o cronica della mucosa della vescica. Si suol dire che tale flogosi è "femmina". Infatti, dati alla mano, si stima che una percentuale di donne compresa fra il 10% e il 20% ne soffrirà almeno una volta nella vita. L'incidenza, inoltre, tende ad aumentare con l'avanzare dell'età. Dopo i 60 anni, complice la menopausa e le problematiche ad essa correlate, la percentuale varia dal 20% al 50%.
Ma perché la cistite colpisce prevalentemente il gentil sesso? Responsabile di ciò è l'anatomia. La minore lunghezza dell'uretra femminile rispetto a quella maschile e la sua vicinanza alla zona anale favorisce il passaggio dei patogeni nella vescica. Non bisogna poi dimenticare l'assenza delle cosiddette secrezioni prostatiche che hanno un'azione battericida. Scopriamo ora perché questa infiammazione compare più frequentemente con il caldo e in che modo è possibile prevenirla.
Le cause della cistite
Nella maggior parte dei casi la cistite è la conseguenza di un'infezione batterica. La sterilità dell'urina talvolta può essere compromessa da alcune situazioni che favoriscono un attacco microbico. I microrganismi possono raggiungere la vescica in tre modi: per via ascendente, dunque risalendo lungo l'uretra dopo la defecazione, per via discendente, ovvero giungendo dai reni e per via ematica. Il patogeno quasi sempre coinvolto nell'avvento del disturbo è l'Escherichia coli, un batterio gram-negativo normalmente presente a livello intestinale che, mediante le appendici filamentose che lo caratterizzano, è in grado di aderire alle cellule epiteliali e di colonizzare i tessuti.
Come accennato, esistono fattori di rischio che favoriscono la comparsa dell'infiammazione. Essi includono:
- Scarsa o eccessiva igiene intima
- Terapia antibiotica
- Stress psicofisico
- Rapporti sessuali
- Diabete
- Utilizzo del catetere
- Biancheria intima e/o pantaloni troppo stretti
- Uso di assorbenti interni
Il disturbo, tuttavia, non è sempre sostenuto dai batteri. Può anche essere provocato da miceti, parassiti, radioterapia, chemioterapia e farmaci immunoterapici. Esistono, infine, due forme particolari di cistite: quella da freddo e quella interstiziale. La prima si verifica a causa delle temperature rigide che irritano la vescica. La seconda, invece, ha una durata superiore ai sei mesi e non risponde alle terapie tradizionali.
I sintomi della cistite
La cistite si riconosce con facilità. Due sono i sintomi tipici, comuni sia alle forme acute che a quelle croniche: la pollachiuria e la disuria. La pollachiuria consiste dall'aumento del numero di minzioni durante il giorno, anche se il volume delle urine è notevolmente ridotto. La disuria non è altro che una difficoltà, spesso marcata, nell'urinare.
I muscoli sono così contratti da modificare la quantità e la qualità del getto. Quest'ultimo infatti, oltre ad essere deviato, può altresì arrestarsi in maniera improvvisa e del tutto involontaria. Altre manifestazioni della flogosi comprendono:
- Bruciore e/o dolore alla minzione
- Brividi di freddo
- Urine torbide e maleodoranti
- Tenesmo vescicale
Talvolta nelle urine sono presenti sangue e pus. La febbre è rara ma se compare, e soprattutto se la temperatura sale progressivamente, bisogna prestare attenzione. Ciò significa, infatti, che il disturbo si è propagato alle alte vie urinarie e che, quindi, può interessare anche i reni.
Cistite e caldo, cosa fare e cosa non fare
In estate, e più in generale quando il caldo inizia a farsi sentire, le diagnosi di cistite aumentano e non è un caso. Nel momento in cui non si reintegrano i liquidi persi con il sudore, si verifica anche un incremento della concentrazione batterica all'interno della vescica. I patogeni, ristagnando, possono dar luogo a infiammazioni e infezioni. L'arrivo della bella stagione poi è spesso fonte di stress per il sistema immunitario, con un conseguente calo delle difese naturali. Il primo a risentirne è l'intestino che diventa "irritabile".
L'alternanza di stipsi e di diarrea facilita il passaggio dei batteri nell'uretra, tra questi spicca il tanto temuto Escherichia coli. Le giornate lunghe e soleggiate invogliano alle gite fuori porta ma non è raro che queste vengano rovinate proprio dalla cistite. La sabbia, così come l'acqua della piscina, è un vero e proprio ricettacolo di microrganismi.
A peggiorare una situazione già di per sé delicata è la tendenza a rimanere con il costume bagnato per tanto tempo e l'uso di detergenti intimi aggressivi che, se in un primo momento alleviano fastidi quali prurito e bruciore, a lungo andare possono favorire una proliferazione batterica.Prevenire l'insorgenza della cistite in estate è possibile se si rispettano alcune semplici regole:
- Bere molto
- Non trattenere le urine
- Non indossare biancheria intima e pantaloni attillati
- Utilizzare slip di cotone
- Limitare l'uso di salvaslip
- Regolarizzare l'intestino
- Utilizzare detergenti intimi delicati
- Cambiare spesso il costume da bagno
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.