La colite ulcerosa è una malattia invalidante molto diffusa in Italia.
A soffrirne sono circa 150mila di persone. Ne risultano colpite in maniera lieve e/ o moderata. Questa patologia diarrea ricorrente, dolore addominale accompagnato da forti spasmi. Sono questi dei sintomi che rendono difficile svolgere tranquillamente le normali mansioni quotidiane, soprattutto quelle di tipo lavorativo.
Per contrastare la colite ulcerosa e tenerla sotto controllo sono disponibili sul mercato farmacologico diversi farmaci tra i quali la mesalazina. È un antinfiammatorio intestinale non steroideo. Rappresenta la terapia di prima linea. Lo specificano le più recenti linee guida della European Crohn's and Colitis Organisation (Ecco). Emerge però che il 40% dei pazienti non si attiene alle indicazioni date dal medico curante. Questi pazienti tendono a sottovalutare la patologia in questione. Questo quadro complessivo sulla malattia è quanto è stato dichiarato durante il convegno intitolato "The choice. Dosaggi e Aderenza nella cura della Colite ulcerosa lieve moderata". Si è svolto con successo in questi giorni nella città di Milano.
All’evento hanno partecipato numerosi esperti nazionali e specialisti di malattie infiammatorie croniche intestinali provenienti da tutta Italia e non solo. Erano inoltre presenti i rappresentanti della nota associazione Amici Onlus (Associazione nazionale per le malattie infiammatorie croniche dell'intestino). Dall’incontro è emerso che in Italia si stima che siano affette da malattie infiammatorie croniche intestinali più di 250mila persone in totale. Ogni anno questo numero aumenta considerevolmente. È ciò che ha affermato Marco Daperno, il segretario dell'Italian Group for the study of Inflammatory Bowel Disease presente al convegno di Milano. Rispetto al passato la mortalità legata a questo tipo di patologie è scesa drasticamente raggiungendo l'1-2% circa. Si sente l’esigenza di intervenire efficacemente e soprattutto tempestivamente con un trattamento in grado di controllare il decorso della malattia.
Questa patologia è ancora non è ancora presa seriamente in considerazione dai pazienti. Secondo il professore Alessandro Armuzzi, docente in Gastroenterologia all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma è associata a diversi problemi di tipo emotivo e sociale. Risultano spesso difficili da rilevare e definire. Essi influenzano inevitabilmente il modo di vivere e il benessere del paziente.
Purtroppo attorno alle malattie infiammatorie croniche intestinali come il Morbo di Crohn e la Colite Ulcerosa si registra uno scarso livello di conoscenza tra la popolazione. Eppure queste patologie invalidanti mietono sempre più vittime all'anno. Ad ignorare le cause e gli effetti di esse sono soprattutto i giovani trentenni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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