Covid, ecco come funziona il nuovo vaccino a base proteica

A giorni si attende l'ok per il vaccino Novavax, il primo anti-Covid a base proteica: ecco come funziona e perché potrebbe essere fondamentale per la fine della pandemia

Covid, ecco come funziona il nuovo vaccino a base proteica

L'arco dei vaccini anti-Covid si arricchisce di nuove "frecce": sarà approvato entro la fine dell'anno dall'Ema, l'Agenzia Europea del Farmaco, il vaccino dell'azienda biotecnologica americana Novavax con sede Gaithersburg, nel Maryland.

Come funziona il nuovo vaccino

«Questo vaccino fornirà una nuova opzione per vaccinare le persone nell'Ue e nel mondo», ha affermato in conferenza stampa conferenza stampa Marco Cavaleri, il responsabile della task force anti-Covid dell'Ema. Rispetto a tutti quelli attualmente in commercio in Italia ad Rna messaggero (Pfizer e Moderna) ma anche rispetto ai suoi predecessori con adenovirus (AstraZeneca e Johnson&Johnson), Novavax è un vaccino a base proteica che contiene minuscole particelle ottenute da una versione prodotta in laboratorio della proteina Spike presente sulla superficie del Sars-Cov-2. Come abbiamo visto sul Giornale.it, per suscitare una risposta immunitaria protettiva, questa tecnica fornisce alle cellule le proteine e i coadiuvanti necessari a stimolare l'immunità al posto di un frammento di codice genetico che le cellule devono leggere per sintetizzare le proteine stesse come accade con gli altri sieri.

Qual è la sua efficacia

Secondo gli esperti dell'Ema, i dati di Novavax mostrano un’efficacia intorno al 90% dalla malattia grave del Covid-19. Per il momento, però, il vaccino sarà autorizzato soltanto per la popolazione dai 18 anni in su.

«Novavax ha due grandi vantaggi - spiega al Messaggero Mauro Pistello, ordinario di Microbiologia e Microbiologia clinica all’Università di Pisa e vicepresidente della Società italiana di Microbiologia - ha innanzitutto un’efficacia che è paragonabile ai vaccini a Rna, anche se ovviamente sono testati con metodi leggermente diversi e ha la possibilità di essere accettato con minori titubanze dai cosiddetti indecisi alla profilassi anticovid».

Perché potrebbe piacere ai no vax

Anche i più accaniti e sconclusionati no vax potrebbero convincersi a farsi iniettare questo sieri anti-Covid perché la tecnologia è già utilizzata da anni per i vaccini antifluenzali. «Viene usata una proteina, ossia un pezzo del virus purificato, che viene somministrato con un adiuvante per indurre la risposta immunitaria», sottolinea Pistello. In pratica, ha lo stesso principio che utilizzano anche i vaccini contro l'epatite B. Gli esperti sono fiduciosi: oltre al vaccino francese Valneva ci sui abbiamo scritto di recente sul nostro Giornale, si potenziano le armi contro il virus così duro a morire.

I ritardi nella produzione

«Credo che se fosse stato prodotto prima degli altri avrebbe monopolizzato il mercato e avrebbe in qualche modo sminuito molti degli argomenti che i no vax avevano proposto» aggiunge il professore. Infatti, come avevamo visto a marzo con un focus del Giornale.it, il ritardo sul completamento della fase tre e tutte le valutazioni prima di "bussare" alla porta dell'Ema è dovuto mesi di controlli, errori e contrattempi. Adesso, però, tutto è sistemato al proprio posto. Attualmente, come riporta Startmag, attualmente Indonesia e Filippine hanno già autorizzato il vaccino di Novavax per l’uso di emergenza ma anche il Regno Unito si è fatto avanti ordinando 60mila dosi.

L'efficacia contro le varianti

Per la copertura contro la variante Omicron, però, bisognerà attendere nuove evidenze scientifiche. «Rispetto ai vaccini a Rna, sulla carta questo è più difficoltoso da aggiornare perché va in qualche modo rivisto tutto il processo», aggiunge Pistello. Ottime recensioni anche dal prof. Filippo Drago, ordinario di farmacologia dell’Università di Catania e componente della task force sul Covid della società italiana di Farmacologia, secondo cui Novavax è un farmaco promettente «e rappresenta sicuramente una alternativa e un’opportunità in più. Sappiamo infatti che gli studi clinici hanno dimostrato una risposta anticorpale efficiente.

Non dimentichiamo poi che potrebbe essere comunque una buona opzione terapeutica anche per la cosiddetta eterologa, che rafforza la risposta immunitaria», dichiara al Messaggero. Insomma, Novavax: ti aspettiamo a braccia scoperte.

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