"Vi dico cosa succederà in autunno con i contagi da Covid"

Il direttore dello Spallanzani sottolinea come vaccini aggiornati per fasce d’età e terapie gratuite e accessibili per tutti consentiranno un autunno più sereno

"Vi dico cosa succederà in autunno con i contagi da Covid"

Nel prossimo autunno la diffusione del Covid rappresenterà sempre meno una minaccia. È quanto sostiene Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani di Roma. Il medico, tramite un post Facebook, ha ribadito come i prossimi mesi si potranno vivere con maggiore tranquillità. Essendoci ormai gli “strumenti giusti” per combattere il nemico invisibile, che ha messo in ginocchio il pianeta, arrivano finalmente parole di ottimismo da parte di chi invece fino a qualche mese fa ci faceva guardare al futuro con incertezza.

Secondo l’esperto, le terapie attuali funzionano. Dopo il caldo, quindi, quando come ormai siamo abituati torneranno a salire i contagi, questa volta, le autorità sanitarie saranno pronte. Anche se ci saranno nuovi cambiamenti del microrganismo, con cui bisognerà sicuramente confrontarsi, da parte di chi ha toccato sin dal primo giorno l’emergenza con mano, si dovrebbe vivere un anno migliore rispetto al passato.

Per Vaia, infatti, “il percorso a ostacoli tra virus, sue varianti, strumentalismi e paure, voglia di lottare e tentativi di minimizzare”, nei fatti, ha consentito al sistema sanitario di avere quel background indispensabile per dormire sogni abbastanza tranquilli e fare in modo che il Covid sia affrontato finalmente come una normalissima influenza.

Secondo il direttore sanitario dello Spallanzani, “vaccini aggiornati per fasce d’età, nonché terapie gratuite e accessibili per tutti, dispensate nelle farmacie”, renderanno l’incubo degli ultimi anni, un qualcosa che rientra nella routine. Ovviamente servirà mantenere alta la guardia e seguire le indicazioni provenienti dalle autorità competenti, che comunque dovranno vigilare sull’evoluzione del virus.

Un risultato che per Vaia sarebbe legato non solo a chi è stato in corsia e nei reparti, ma anche a chi, sin dal primo momento, ha creduto nella ricerca e superando ogni genere di divisione politica o ideale ha supportato quegli studiosi che nei fatti hanno permesso di rendere meno minaccioso il Covid.

Un ringraziamento particolare da parte dell’infettivologo, insignito Cavaliere di Gran Croce, va pertanto a quelle istituzioni come nel caso del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che nei momenti più cupi, hanno creduto nei sacrifici di chi nei laboratori e nei reparti ha cercato di impegnare ogni energia a sua disposizione per ridurre gli effetti della pandemia.

“Grazie

presidente – scrive Vaia sulla pagina Facebook - per aver sempre creduto in noi, per averci sostenuto, per aver sempre difeso la libertà di ricerca e della scienza, bene indispensabile e da salvaguardare. Sempre”.

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