Un cuore bionico, senza fili e che si ricarica con il wireless. È questa l'ultima frontiera che unisce scienza e medicina. Per la prima volta, un dispositivo di assistenza ventricolare (Vad) senza fili è stato impiantato in due paziente ad Astana, in Kazakistan. Si tratta di un microdispositivo, lungo 8 centimetri e dal peso di 90 grammi.
Nei Vad tradizionali, microturbine che pompano sangue al cuore, il cavo di alimentazione esce da un buco nell'addome e deve essere collegato a una presa di corrente o a una batteria esterna. Ma ora, il cuore bionico è senza fili: si ricarica con il wireless attraverso una cintura che può essere indossata dal paziente, che invia corrente al dispositivo nel torace. Tramite una sorta di orologio digitale, inoltre, i pazienti possono controllare se il Vad è carico e quanta autonomia abbia. Il sistema, messo a punto dall'azienda israeliana Leviticus Cardio non è solamente più comodo, ma permette anche di ridurre il rischio di infezioni.
Gli interventi, su due pazienti di 51 e 24 anni, sono stati eseguiti da un'équipe internazionale, alla quale ha partecipato anche Massimo Massetti, direttore Area cardiologica Fondazione Policlinico Universitario Gemelli di Roma e ordinario di Cardiochirurgia all'Università Cattolica, insieme ai colleghi Yury Pya di
Astana e Ivan Netuka di Praga.A poche settimane dall'intervento, il primo paziente è stato dimesso e ha ricominciato una vita normale, con la possibilità di tornare anche a nuotare, impresa impossibile con il Vad tradizionale.
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