Infezioni vaginali, quali sono le più comuni e consigli per prevenirle

Particolarmente fastidiosi, questi disturbi colpiscono il 90% delle donne almeno una volta nella vita

Infezioni vaginali, quali sono le più comuni e consigli per prevenirle

Dati alla mano, il 90% delle donne ne soffre almeno una volta nella vita. Stiamo parlando delle infezioni vaginali, ossia di disturbi a carattere infettivo che interessano la vagina (vaginite) e la vulva (vulvite). Possono essere causate da:

  • Funghi: vaginite da Candida albicans;
  • Batteri: vaginite da Gardnerella vaginalis, vaginite da Mycoplasma hominis;
  • Parassiti: vaginite da Trichomonas vaginalis;

Talvolta le infezioni vaginali sono precedute dalla cosiddetta vaginosi batterica. Si tratta di un'infezione caratterizzata da un'intensa alterazione della microflora vaginale. In particolare si riscontra una diminuzione dei lattobacilli, i batteri "buoni" il cui compito è quello di prevenire un'eventuale proliferazione di microrganismi potenzialmente patogeni. Esistono fattori di rischio, tra cui:

  • Assunzione protratta e inadeguata di antibiotici;
  • Promiscuità sessuale;
  • Uso di detergenti intimi aggressivi e di frequenti lavande vaginali;
  • Stress psicofisico.

Le infezioni vaginali possono essere anche molto fastidiose: scopriamo quali sono le cause, i sintomi e le cure più efficaci.

Infezioni vaginali: la vaginite da Candida albicans

Infezioni vaginali

Tra le infezioni vaginali, la vaginite fungina da Candida albicans è sicuramente la più diffusa. Colpisce, infatti, il 70-75% delle donne in età fertile e il 30-40% delle stesse dovrà anche affrontare una recidiva. In condizioni normali questo micete presente nelle zone caldo umide del corpo (bocca, gola, esofago, tratto gastrointestinale, genitali) è innucuo. In alcune situazioni, però, esso diventa aggressivo. Un vero e proprio pericolo è rappresentato dall'assunzione prolungata di antibiotici, in particolar modo quando la cura non viene integrata con probiotici.

Sotto la lente di ingrandimento anche una dieta ricca di zuccheri, il diabete, la terapia ormonale sostitutiva, la fase premestruale e la gravidanza. Ancora la cattiva igiene personale, l'uso di detergenti intimi non adeguati, l'utilizzo di contraccettivi orali e lo stress psicofisico. I sintomi della vaginite da Candida albicans si riconoscono con facilità e includono:

  • perdite vaginali bianche e dense;
  • intenso prurito intimo;
  • secchezza vaginale;
  • arrossamento e gonfiore della vulva;
  • dispareunia;
  • disuria.

La terapia classica per questo disturbo contempla la somministrazione di antimicotici topici, orali e per via vaginale.

Infezioni vaginali: la vaginite da Gardnerella vaginalis

infezioni vaginali

Una delle infezioni vaginali di origine batterica più frequenti è la vaginite da Gardnerella vaginalis, un batterio Gram-variabile appartenente alla categoria dei coccobacilli e normalmente presente nella microflora della vagina. Una produzione eccessiva del microrganismo è provocata principalmente dalla promiscuità sessuale.

Altri fattori di rischio sono: l'uso eccessivo delle lavande, la predisposizione genetica, l'assunzione di antibiotici e di contraccettivi come la spirale. In circa la metà dei casi il disturbo è asintomatico. Quando presenti, le manifestazioni comprendono:

  • perdite bianco-grigiastre;
  • bruciore;
  • irritazione vulvare.

La terapia d'elezione della vaginite da Gardnerella vaginalis prevede la somministrazione di antibiotici sia per via orale che per via topica (metronidazolo, clindamicina). Completano la cura lavande vaginali specifiche che hanno il compito di ripristinare la flora batterica.

Infezioni vaginali: la vaginite da Mycoplasma hominis

Infezioni vaginali

Tra le infezioni vaginali di origine batterica c'è anche la vaginite da Mycoplasma hominis, un batterio normalmente presente nella flora microbica vaginale. Come la Gardnerella vaginalis, anch'esso è innocuo ma diventa aggressivo in particolari condizioni. Il principale pericolo è rappresentato dai rapporti sessuali promiscui, ma non si deve altresì sottovalutare un calo delle difese immunitarie. A destare preoccupazione sono le conseguenze di questa vaginite. Se contratta in gravidanza e non trattata per tempo, ad esempio, può essere trasmessa al feto. Un altro rischio è la cosiddetta malattia infiammatoria pelvica o metrite, problematica che può portare all'infertilità.

Sono sintomi tipici:

  • perdite vaginali anomale;
  • prurito;
  • bruciore;
  • dispareunia.

La terapia è antibiotica e si basa sulla somministrazione di azitromicina e di doxiciclina. Possono essere associati analgesici e antipiretici se compare febbre.

Infezioni vaginali: la vaginite da Trichomonas vaginalis

Infezioni vaginali

Una delle infezioni vaginali di origine parassitaria più nota è la vaginite da Trichomonas vaginalis che si trasmette principalmente con i rapporti sessuali promiscui.

Il contagio può avvenire anche attraverso l'uso condiviso di asciugamani, biancheria intima, servizi igienici e per via verticale, ossia dalla madre al neonato durante il parto. Nella maggior parte dei casi il disturbo è asintomatico, ma quando presenti i sintomi tipici includono:

  • perdite vaginali di colore giallo-verde;
  • dispareunia;
  • prurito e bruciore;
  • necessità di urinare frequentemente.

Le conseguenze della vaginite da Trichomonas vaginalis possono essere importanti (sterilità, malattia infiammatoria pelvica, aumento del rischio di tumore della cervice, gravidanza ectopica). Pertanto il trattamento deve essere rapido. Esso prevede la somministrazione di antibiotici (metromidazolo, tinidazolo) e di probiotici per ripristinare la flora vaginale.

Infezioni vaginali, i consigli per prevenirle

Salute donna

Come già detto, le infezioni vaginali possono essere molto fastidiose.

Tuttavia, anche in questo caso, vale il detto: "Prevenire è meglio che curare". Esistono, infatti, una serie di consigli che, se attuati, sono in grado di scongiurare il rischio di contrarre una vaginite, sia essa batterica, fungina o parassitaria:

  • assumere antibiotici solo se prescritti dal medico e associare alla cura i probiotici;
  • non usare detergenti intimi aggressivi;
  • le lavande vaginali servono solo in determinate circostanze individuate dallo specialista;
  • non condividere gli asciugamani e la biancheria intima;
  • indossare slip in cotone non stretti e preferibilmente bianchi;
  • non mangiare grandi quantità di dolci;
  • evitare per quanto possibile stress psicofisici intensi e prolungati.
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