Un nuovo antibiotico scoperto all’Università dell’Insubria

La molecola è un prezioso strumento contro le infezioni batteriche ed è in grado di contrastare la capacità dei batteri di sopravvivere ai farmaci esistenti: il risultato è il frutto di un lavoro di ricerca internazionale

Un nuovo antibiotico scoperto all’Università dell’Insubria

Nei laboratori dell’Università degli studi dell’Insubria è nata la scoperta di un nuovo antibiotico. Quello raggiunto dagli studiosi dell’ateneo con sedi a Varese, Como e Busto Arsizio è un traguardo di notevole importanza. La molecola individuata è infatti un’arma capace di contrastare i meccanismi di resistenza dei batteri ai medicinali attuali.

Il farmaco, siglato A50926, è di tipo glicopeptidico, fa parte cioè di una classe di antibiotici con struttura chimica complessa ed è prodotto per via biologica da un microrganismo particolare considerato raro.

Gli autori della scoperta sono i componenti del gruppo di ricerca di Biotecnologie microbiche, guidato da Flavia Marinelli, del Dipartimento di biotecnologie e scienze della vita dell’Università dell’Insubria. Allo studio hanno inoltre collaborato ricercatori inglesi, capitanati da Andrew W. Truman, del John Innes Centre di Norwich, e ricercatori tedeschi, guidati da Jörn Kalinowski dell’Università di Bielefeld.

I risultati dell’opera sono stati pubblicati di recente sulla rivista internazionale Acs Chemical Biology.

“L’impatto scientifico e sociale di questa scoperta, a cui si è arrivati attraverso un approccio genomico sul microorganismo produttore – afferma Flavia Marinelli, professore ordinario di Chimica e biotecnologie delle fermentazioni - è facilmente comprensibile se si considera che è stato stimato che nel 2050 le infezioni batteriche causeranno circa 10 milioni di morti all’anno, superando ampiamente i decessi per tumore, diabete o incidenti stradali, peraltro con una previsione di costi proibitiva per il sistema sanitario”.

Come è noto, il contrasto allantibiotico resistenza è una delle grandi sfide della medicina: la capacità dei microrganismi di sopravvivere ai farmaci esistenti rappresenta una vera e propria minaccia per la salute. E la diffusione del Covid-19 ha peggiorato la situazione. Si stima infatti che l’elevata ospedalizzazione dei pazienti colpiti dal coronavirus e il conseguente maggiore utilizzo di antibiotici per infezioni batteriche secondarie avrà come effetto un ulteriore incremento del fenomeno dell’antibioticonresistenza a livello ospedaliero.

L'antibiotico è, però, uno strumento essenziale per contrastare diversi tipi di infezioni tanto che senza di esso non potrebbero essere eseguite, ad esempio, le operazioni chirurgiche, semplici o complesse.

Da

qui, dunque, la crescente necessità di nuove molecole, come quella scoperta, in grado di contrastare i meccanismi di resistenza che oggi limitano drammaticamente l’uso dei farmaci esistenti.

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