I numeri dell’obesità infantile sono troppo alti. In quarant’anni i bambini e gli adolescenti caratterizzati da un peso eccessivo nel mondo sono aumentati di dieci volte. Nel 1975 le femmine in tale condizione erano 5 milioni, nel 2016 sono diventate 50 milioni. Nello stesso lasso di tempo i maschi sono passati da 6 a 74 milioni.
L’Italia non gode, da questo punto di vista, di buona salute. Il nostro Paese è infatti al quarto posto in Europa per tasso di prevalenza di obesità infantile. Peggio di noi fanno solo Cipro, Spagna e Grecia. I bambini obesi nella nostra penisola sono il 9,4% del totale, mentre quelli in sovrappeso sono il 20%.
Sono questi i dati diffusi dalla Società italiana di pediatria alla scorsa edizione, la numero 77, del Congresso italiano di pediatria a Sorrento.
Le conseguenze dell’obesità
Il problema non è solo e soprattutto estetico, ma riguarda la salute delle persone. I dati sono sconfortanti. Nel 40% dei casi i bambini obesi diventano adolescenti obesi. Il tasso sale con il salto all’età adulta: gli adolescenti obesi diventano, nell’80% dei casi, adulti con il medesimo problema.
E la pandemia da Covid-19 non ha aiutato, anzi. La sospensione delle attività sportive e il maggior consumo di alimenti calorici hanno peggiorato la situazione.
“L’obesità – afferma Anna Maria Staiano, presidente della Società italiana di pediatria – è un modello precursore di malattie croniche che il Servizio sanitario nazionale deve affrontare in epoche successive della vita. Occorre investire sulla prevenzione di questa emergenza sociale e delle sue complicanze. Sono infatti in aumento anche le malattie correlate, tra cui il diabete di tipo 2, in crescita tra i bambini e che paradossalmente in passato veniva chiamato diabete dell’adulto”.
Come contrastare l’obesità infantile
Tre sono i più importanti fattori che secondo i medici concorrono a contrastare l’eccessivo accumulo di grasso corporeo e il sovrappeso: una sana alimentazione, l’attività fisica e un sonno corretto.
La dieta mediterranea, patrimonio dell’Unesco, è un elemento da valorizzare. “Abbiamo questo patrimonio – sono le parole di Anna Maria Staiano - cerchiamo di usarlo. Sollecitiamo le mamme ad usare prodotti quanto meno raffinati possibili: ritorniamo a una dieta del passato, sana, ricca di cereali, carboidrati complessi, che danno sazietà al bambino, senza ricorrere invece a prodotti che hanno una quantità enorme di zuccheri semplici, come succhi di frutta e bevande zuccherate, che favoriscono l’insorgenza di obesità”.
Come sottolinea la presidente, è importante mangiare frutta, verdura, pesce, carne bianca e raramente carne rossa. Sì all’olio di oliva come condimento, no invece a scatolame ed alimenti conservati.
Questo perché, spiega la Staiano, “si sta osservando che gli additivi alimentari e gli emulsionanti contribuiscono all’infiammazione cronica dei tessuti, fattori di rischio per l’insorgenza di diabete e di malattie infiammatorie croniche intestinali”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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