La sauna riduce il rischio ictus

La sauna svolgerebbe un ruolo di protezione e prevenzione contro la comparsa del pericolosissimo e temibile ictus

La sauna riduce il rischio ictus

Sauna, panacea per il corpo come fonte di benessere e relax, ma anche salvavita contro l'ictus e le sue conseguenze fisiche. È ciò che emerge da uno studio condotto in Finlandia, patria della passione verso la sauna, e pubblicato sulla rivista Neurology. La valutazione ha preso in considerazione le abituni di 1628 persone, tra uomini e donne, con un'età compresa tra 53 e 74 anni e mai colpiti da ictus.

La ricerca è durata quindici anni durante i quali i volontari hanno risposto a una serie di questionari, specificando il tipo di frequenza legato alla sauna, quindi una serie di abitudini quotidiane quali consumo di alcolici, attività sportiva, livelli di colesterolo e pressione arteriosa. Le persone, sottoposte a una visita di controllo a inizio ricerca, sono state divise in gruppi in base all'attitudine verso le saune locali (1, 2, 3, 4 e 7 sedute settimanali) quindi monitorate costantemente.

Dallo studio è emerso che 155 di loro hanno subito un ictus durante la fase di osservazione, con percentuali significative legate alla frequentazione del luogo dedicato al relax. Il fattore di rischio era dell'8,1% per chi si limitava a una sauna ogni sette giorni e scendeva a 7,9% per chi aumentava il passaggio fino a tre volte la settimana. Ma il dato si riduceva in modo significativo, circa il 2,8%, per chi dedicava maggiore interesse e tempo alla pratica.

Una frequentazione quasi quotidiana diminuerebbe il rischio ictus pari al 60%, un dato a cui gli studiosi sono giunti dopo aver articolato una serie di considerazioni legate ai fattori di rischio. La stessa percentuale resta però del tutto invariata anche in assenza degli stessi, a dimostrazione dell'importanza della sauna nella vita dell'uomo.

Questo studio di pura osservazione, primo nel suo genere, apre un nuovo percorso per nuovi studi e ricerche approfondite oltre a dimostrarsi un primo step da ampliare ed estendere che avrebbe confermato una correlazione tra la suana finlandese e la pressione del sangue.

Tale pratina non risulta però particolarmente indicata per chi ha subito un infarto, chi soffre di angina instabile o dolore al petto e al cuore, oltre che per gli anziani con la pressione bassa.

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