Al San Carlo si studia da 15 anni. "Utile ma con metodo moderno"

Ha un valore oggi "se l'insegnamento avviene all'interno di un progetto non rivolto al passato"

Al San Carlo si studia da 15 anni. "Utile ma con metodo moderno"
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Al Collegio San Carlo sono almeno una quindicina di anni che alle medie i ragazzi studiano latino. Due ore a settimana e voto in pagella. «Abbiamo realizzato allora questo progetto avvalendoci della collaborazione del professor Del Corno che era docente alla Statale di Milano - spiega Osvaldo Songini, preside della scuola secondaria di primo grado del Collegio San Carlo - La sua raccomandazione, data la crescente disaffezione degli studenti medi alle lingue classiche, era di proporlo in maniera meno tradizionale, meno prevedibile, meno procedurale, privilegiando gli ambiti di vita del mondo romano, lavorando sul lessico, sull'origine delle parole, sull'esperienza delle fiabe di Fedro, ad esempio, che hanno un valore etico. Partendo dall'aspetto culturale per poi arrivare alla lingua». L'insegnamento quindi è arrivato progressivamente al «metodo Orberg», il latino vivo, insegnato parlando, un po' come si impara l'inglese. Niente declinazioni per iniziare, ma i prof entrano in classe parlando con gli studenti «e questo rende la lezione più accattivante. Poi la tecnologia ci ha messo del suo, utilizziamo espedienti più ludici, inventano canzoni in latino e così arricchiscono il loro vocabolario. Poi si arriva alla grammatica». Ma, fa notare Songini, ha un valore oggi «se l'insegnamento avviene all'interno di un progetto non rivolto al passato, a una tradizione perduta e io, da laureato in Lettere Classiche, dico per fortuna. Oggi è improponibile come l'hanno insegnato a me. Lo strutturalismo è una corrente della linguistica nata nel primo '900 che ha privilegiato lo studio partendo dalla struttura morfologica, facendo perdere tutto l'interesse per quello che quello che la lingua racconta». Invece proposto come fosse una lingua davvero viva «fa percepire loro come e perchè il latino ha attraversato i millenni, è stato capace di far comunicare popoli diversi, era l'inglese del medioevo e del rinascimento, gli intellettuali si intendevano nelle università perché parlavano latino. Era interculturale.

Come in questo millennio l'inglese apre tante strade per il presente, per i due millenni precedenti è stato il latino. Studiandolo vedono una continuità, quanto sia importante che ci siano lingue che hanno la funzione di fare dialogare le civiltà, di unire i popoli».

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