Roma - L'iter del dl ha presentato "oggettive anomalie", ma bisogna fare in fretta. Il presidente della Camera Gianfranco Fini ha ribadito che si è suo potere avvalersi di tutti gli strumenti a disposizione per impedire che il decreto correttivo del dl anticrisi decada. Il presidente della Camera, ha ricordato Fini intervenendo durante le dichiarazioni di voto sulla fiducia al dl, "ha la prerogativa di avvalersi di quelle norme che rendono vano il legittimo ostruzionismo politico, legittimo ma palesemente volto a impedire che la Camera si pronunci e che il decreto decada". Questa mattina Fini aveva ipotizzato il ricorso alla "ghigliottina", ovvero tagliare il dibattito sugli ordini del giorno e porre in votazione il decreto. L'opposizione ha protestato con forza.
I tempi La Camera deve concludere il dibattito sul decreto correttivo che contiene lo scudo fiscale, sul quale il governo ha chiesto e ottenuto la fiducia, entro oggi alle 15, per dare tempo al capo dello Stato Giorgio Napolitano di esercitare le sue prerogative (cioè esaminare il decreto per poterlo firmare entro il 3 ottobre, giorno in cui scade). Se non accadrà attraverso intese tra i gruppi parlamentari il presidente della Camera applicherà la cosiddetta "ghigliottina", cioè imporrà la conclusione anticipata della discussione affinché si passi subito al voto finale sul provvedimento. È quanto è emerso dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio che si è riunita ieri per stabilire i tempi della fiducia sul dl correttivo.
Sì alla fiducia Sì alla fiducia. L'aula della Camera ha confermato la fiducia al governo Berlusconi approvando con 309 sì e 247 no la fiducia posta sul decreto legge che contiene le norme sullo scudo fiscale. La votazione conclusiva si terrà domani. "Auspico - ha detto Fini ai capigruppo - che si possa arrivare a una intesa sul metodo volta a definire il percorso dei lavori fino al voto finale. Se tale intesa non sarà realizzata, alla luce degli orientamenti espressi nel corso di più legislature, non mi sottrarrò al mio preciso dovere di passare direttamente al voto finale a prescindere dalla fase in cui è arrivato il dibattito".
L'opposizione si mette di traverso L’opposizione protesta e chiede alla terza carica dello Stato di ripensarci: "Sarebbe imperdonabile - ha detto il capogruppo del Pd, Antonello Soro - che si sperimentasse questa procedura mai applicata alla Camera nella storia della Repubblica proprio su un provvedimento vergognoso, di cui anche i cittadini che votano questa maggioranza devono vergognarsi". Dello stesso accordo Michele Vietti (Udc): "Abbiamo chiesto a Fini di non aggiungere un’altra forzatura ad un percorso parlamentare già zeppo di forzature".
L'opposizione ha fatto sapere di non essere disposta ad accordarsi con la maggioranza per una conclusione anticipata del dibattito sugli ordini del giorno che inizierà dopo il voto di fiducia ma, di fronte alle proteste di Pd e Udc, Fini ha replicato: "Si tratta di una elementare forma di rispetto verso Napolitano".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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