Se Doria, Bersani e Vendola non si fidano delle zone rosse

Di buon mattino al mercato di Cornigliano, verso le 9 e mezza in via Merano e infine in via Sestri. Un blitz, insomma, quello che faranno oggi il segretario nazionale del Pd Pierluigi Bersani e il candidato sindaco Marco Doria. Un blitz tutto concentrato nel ponente genovese, che pure è «zona rossa» da sempre. E in un’altra zona rossa, la Valpolcevera, si muoveranno nel tardo pomeriggio lo stesso Doria e Nichi Vendola: il programma prevede, in successione, piazzetta Brin, piazza Petrella, via Iori, Borghetto e finalmente la biblioteca Cervetto. Par di capire, insomma, che l’obiettivo, in vista del ballottaggio di domenica e lunedì prossimi, è quello di presidiare i feudi tradizionali della sinistra che, quindi, tanto sicuri, inquadrati e coperti non devono più essere ritenuti dagli strateghi progressisti. Non si spiega altrimenti l’intenzione di «battere» quartieri che hanno sempre garantito maggioranze bulgare ai candidati della sinistra e che sarebbero stati tranquillamente trascurati, in altri tempi, a favore di incursioni in aree della città più «border line». E invece...

Fatto sta che domani Doria accompagnerà Bersani e Vendola - quest’ultimo leader del Sel, cioè il partito del candidato sindaco - in un tour politico che vuole consolidare una fidelizzazione non più, forse, tanto fedele. Per scongiurare il pericolo che gli elettori di sinistra possano, se non cambiare opinione, andare al mare.

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