Shakira non teme l'effetto Mick Jagger: pronostica Spagna.

La cantante colombiana si esibirà nella cerimonia di chiusura del mondiale. «Come ispanica, ho il dovere morale di tifare Spagna. Spero che il polpo abbia ragione». Ma se non ci prenderà, si rovinerà la reputazione come il grande dei Rolling Stones

Povera Shakira, rischia di far la fine di Mick Jagger, gentilmente ribattezzato il cantante del malaugurio. Non c'è stato pronostico che in questo mondiale non l'abbia perseguitato. Ad ogni incedere di moto del suo cuore tifoso è seguita la disfatta. E la maldicenza ha preso il sopravvento. Ora rischia la cantante colombiana: Shakira tifa per la Spagna nella finale contro l'Olanda e spera che le doti divinatorie del celebre polpo Paul non sbaglino,, visto che ha pronosticato il successo delle Furie Rosse. «Devo confessare che, come ispanica, ho il dovere morale di sostenere la Spagna, ma ho anche molti buoni amici nella squadra iberica. Desidero la cosa migliore per la Spagna e che il polpo non sbagli», ha detto la cantante a Johannesburg.
Shakira ha parlato in una conferenza stampa organizzata dalla Fifa per spiegare come si svolgerà la cerimonia di chiusura dei Mondiali di Sudafrica 2010 nello stadio Soccer City di Johannesburg. Shakira è l'autrice della canzone del Mondiale, «Waka Waka», canterà nella cerimonia che inizierà alle 18,30, due ore prima della partita. Ha cantato anche all'inaugurazione, aveva cantato anche nella cerimonia di chiusura di Germania 2006. Ma senza esprimere pronostici.
«Mi sono piaciuti tutti i gol di David Villa, e Puyol è un difensore molto bravo. Anche Wesley Sneijder è abbastanza bravo. E Leo Messi che mi ero dimenticato», ha aggiunto la cantante. Shakira ha augurato poi «tutta la migliore fortuna all'Uruguay». Sul suo «Waka Waka», poi aggiunge: «Ora sono ansiosa che arrivi la cerimonia di chiusura del Mondiale per cantare la canzone che è un messaggio di integrazione, perchè il Sudafrica è un esempio per il mondo, ha superato molte barriere».


Shakira ha aggiunto che il concerto inaugurale del Mondiale è stata una delle esperienze più «emozionanti» della sua carriera e non ha scartato l'ipotesi di ripeterlo a Brasile 2014: «Mi piacerebbe essere in Brasile nel 2014, ma dipende se mi invita la Fifa». E dalla fama che le porterà il pronostico sulla Spagna. Nel calcio sono scaramantici, guai a chi possiede acclarate doti di porta jela.

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