In questi giorni a Francoforte si è viaggiato tanto nel tempo, ieri lo si è fatto soprattutto nello spazio: quello della scrittura, inteso nel suo senso più ampio e affrontato da molteplici angolazioni. In «Ogni storia è un luogo» le guide sono state Paolo Cognetti e Nicola Lagioia. Ma la giornata ha previsto tante tappe: le «città di mare e i borghi antichi» in cui Vins Gallico e Sacha Naspini hanno ambientato i loro romanzi; il mare ligure del poeta Giuseppe Conte e le colline del romagnolo Davide Rondoni, muse creative e paesaggi ideali. Da citare anche il confronto fra Luca Beatrice e Luciano Mecacci su un tema di stretta attualità: «La cultura che unisce. Russia ed Europa». Oggi gli ultimi incontri prima della cerimonia di chiusura con il passaggio di consegne tra l'Italia e le Filippine, il prossimo Paese ospite d'onore. Tra gli ultimi incontri, una riflessione tra finzione storica e realtà romanzata, sulle dinamiche del potere e gli improvvisi colpi di scena. Ruggiscono i «Leoni di Sicilia», la dinastia imprenditoriale dei Florio protagonista della saga scritta da Stefania Auci, tradotta in oltre 40 Paesi e diventata anche una serie tv.
A confrontarsi con loro ci sono Caterina de' Medici, Luigi IV, Maria Antonietta, Maria Teresa e tutte le altre figure che da anni Alessandra Necci racconta nei suoi testi biografici. Confronto importante anche quello tra Rav Scialom Bahbout e monsignor Francesco Moraglia, moderato da Nico Spuntoni al Padiglione italiano su «La cultura che unisce. Religione e radici».
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