Roma - Le norme
introdotte di recente dalla Federcalcio per stroncare le bestemmie in campo costituiscono una "violazione di un diritto fondamentale". È la posizione di FifPro, il sindacato internazionale dei
calciatori, che in una nota pubblicata oggi riferisce delle proteste sollevate da "un gran numero di
giocatori" presso l’Aic, il sindacato italiano.
Oltre a ricordare il grottesco proscioglimento di Michele Marcolini del Chievo (scagionato dal
labiale, per la prova televisiva inveì contro "Diaz" e non Dio), FifPro esprime "irritazione" per il giro
di vite varato dalla Figc su indicazione del presidente del Coni, Gianni Petrucci: "Come gli altri i
calciatori hanno il diritto fondamentale alla libertà di espressione", ha spiegato nella nota di FifPro
l’avvocato Wil van Megen, "a volte questo diritto può essere spiacevole, come nel caso delle
espressioni blasfeme, ma questo non toglie nulla al fatto che tutti abbiano il diritto di dire ciò che
vogliono".
"Violazione diritto fondamentale" L’analisi di Van Megen va oltre i confini teorici dei diritti: "Sulla base delle leggi nazionai e della
legislazione nazionale la libertà di parola può essere considerata a posteriori solamente da un atto
del parlamento. Se la Figc vuole fare un cosa simile l’unica possibilità è con l’aiuto del ministero
della Giustizia. Il potere di una federazione sportiva non può estendersi alla restrizione di un
qualunque diritto fondamentale.
Estrarre il cartellino rosso per una bestemmia rappresenta una sanzione che viola un diritto
fondamentale. Gli arbitri e la Figc non hanno il diritto di esercitare una simile autorità". FifPro
suggerisce pertanto alla Figc di cercare altre soluzioni alla questione delle bestemmie in campo
consigliando "una migliore educazione per i calciatori".
Nelle disposizioni diffuse ieri dal giudice sportivo per i match dell’ultimo weekend, dopo
numerose sanzioni nelle prime settimane della tolleranza zero voluta dalla Figc, non compaiono
provvedimenti per bestemmie né accenni ad espressioni blasfeme.
Petrucci: "Hanno perso una buona occasione per tacere" "Dico solo che la Fifpro ha perso una buona occasione per tacere": è il lapidario commento di Giovanni Petrucci, presidente del Coni, alla critica del sindacato internazionale dei calciatori contro le nuove norme anti-bestemmia della Federcalcio italiana, definite una "limitazione del diritto alla libertà di espressione".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.