La donna con la brocca è un'operaia nel Presepio che aiuta Maria e ne ammira il coraggio di dire "si"

A volte un prete nel confessionale ha il dono di trovare anime che gli fanno da specchio: nello stesso momento in cui dai l'assoluzione, prendi per te una sberla che scuote la tua coscienza

La donna con la brocca è un'operaia nel Presepio che aiuta Maria e ne ammira il coraggio di dire "si"
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Nel percorso verso Natale, immaginando in confessionale le statuine più solite del presepio, oggi, in questa festa dell'Immacolata, incontro la donna con l'anfora, dopo aver dialogato con l'oste, con la sentinella e con il vecchio accompagnato dal nipotino. È una di quelle persone che ci sono ma non si notano mai.

«Mi è successa - mi confida - una cosa che mi ha ribaltato il cuore. Di solito vivo nell'ombra. Faccio e sbrigo, ma da invisibile. Chi si fa in quattro ed è apprezzata è solo la pizza! Da curiosa sono andata alla grotta. I pastori portavano in dono lana, latte, formaggi. Tutti facevano festa. Io non ci riesco mai ad essere contenta, non mi sento mai soddisfatta, mi sottovaluto o forse mi svilisco, non mi ritengo mai all'altezza e mi vergogno della mia ovvietà. Sono convinta di valere proprio poco. Quella sera poi, avevo sgobbato tutto il giorno e in cambio come al solito avevo ricevuto solo lamentele. Mi sentivo triste e sola. Me ne stavo nascosta, aggrappata alla mia brocca che per di più era pure vuota. Forse mi sentivo più vuota io di lei. Non avevo niente e non ero niente. Giuseppe non sapeva più dove mettere le cose. Maria alzò lo sguardo, mi vide e chiamò proprio me: Hai le mani libere, per favore, tienimi il bambino!. Non ti puoi immaginare come sono diventata rossa! Non avevo niente da dare e ho ricevuto tutto. Avevo una brocca vuota e mi sono trovata un cuore pieno. Quanto vorrei essere come quella donna, Maria, così graziosa, così piena di grazia,

così aggraziata da saper sciogliere ogni nodo, persino quelli del mio carattere ingarbugliato, così pessimista e grigio. Eppure anche per lei la vita non è stata facile! Mentre tutto sembrava normale (lavoro, amicizie, fidanzato, cose di casa, tempo libero, sogno di farsi una famiglia) avviene l'inaudito: le viene chiesto di diventare la porta d'ingresso di Dio nel mondo. E lei ha avuto il coraggio di dire: ci sto! io mi ci gioco! eccomi!.

«Che razza di cambiamento però! Di colpo tutto le si è complicato: problemi con la sua famiglia, sguardi pettegoli e maliziosi nel paesino, discussioni con il fidanzato che si vede Dio come concorrente in amore, preoccupazioni infine verso se stessa e il suo futuro. Il motivo era quel bambino che avevo in mano io proprio perché ero l'unica vuota. L'aveva affidato a me. Era solo un caso? Ricordo una frase di Albert Einstein: Le coincidenze sono trovate geniali di Dio per rimanere anonimo. Ce ne sono tante di coincidenze che a pensarci bene potrebbero essere dio-incidenze. Lei le vede? Non credo! Fa fatica come me. Le faccio un esempio che mi ha stupito e riguarda proprio la giornata di oggi: sa come è nata la bandiera dell'Europa? Nel 1950 Arsène Heitz partecipò al concorso prendendo l'idea delle 12 stelle dalla medaglia miracolosa che gli aveva regalato sua madre e portava sempre al collo, poi mise il fondo blu per ricordare Maria, la donna di Betlemme, città nel cuore della Palestina. Non la presentò però con questo tema ispirato

dalla fede, ma col titolo unità della differenza accompagnato con la famosa frase: Se siamo tutti sotto lo stesso cielo non saremo mai distanti. Proprio a questo riguardo, per coincidenza, a presiedere la giuria c'era un belga di origine giudaica, al quale piacque il bozzetto sia per il riferimento alla tradizione delle 12 tribù ebraiche, sia per l'azzurro che gli ricordava il colore di Israele. Fu poi deciso che le stelle restassero sempre 12 (non seguendo il sistema americano di una stella per ogni stato). Per finire c'è un altro particolare curioso: la seduta solenne nella quale fu adottata la bandiera fu fissata in una data feriale libera da impegni politici e in un Paese laico come il Belgio fu scelto l'8 dicembre: il giorno dell'Immacolata. Tutte queste sono co-incidenze o dio-incidenze? E quelle che riguardano me?».

Davanti a questa donna riempita, io percepisco tutta la mia fragile mancanza.

A volte un prete nel confessionale ha il dono di trovare anime che gli fanno da specchio: nello stesso momento in cui dai l'assoluzione, prendi per te una sberla che scuote la tua coscienza, perché ti rendi conto che le coincidenze ricordano che siamo molto di più di ciò che osserviamo e di come ci vediamo.

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