
Dalla pandemia del Covid «non abbiamo imparato nessuna lezione: la sanità pubblica è stata falcidiata, sono stati tolti fondi alla ricerca, è stata depotenziata la medicina territoriale che era la prima sentinella». Così ha parlato ieri l’avvocato Consuelo Locati, capofila del team legale dell’associazione #Sereniesempreuniti dei Familiari vittime Covid19, a cinque anni dal primo caso di Covid in Italia. «Qui a Bergamo adesso abbiamo il pronto soccorso privato: si disinveste dalla sanità pubblica e si investe su quella privata». E ricorda che cinque anni fa «la totale impreparazione e la mancata comunicazione sono stati gli errori che ci hanno fatto subire una strage che poteva essere evitata. Poi nessuno ha avuto la decenza e il rispetto di mettersi davanti ai cittadini, ammettere i propri errori e chiedere scusa». E prosegue dopo l’amaro commento l’avvocato Consuelo Locati: «È riduttivo dire che non avevamo un piano pandemico: non avevamo preparazione in nessun ambito» ha detto. «Un piano pandemico prevede una serie di misure, invece essendo noi totalmente impreparati, il virus non è stato contenuto, almeno nella bergamasca, e poi si è diffuso in tutt’Italia. I medici sono stati le prime vittime e c’è stato il collasso degli ospedali. Questa impreparazione ha portato alla morte 4.236 lombardi, alcuni dei quali potrebbero essere ancora vivi». Un altro errore, per Locati, «È stata la mancata corretta comunicazione del rischio alla popolazione. Perché qui il 29 febbraio 2020 la gente si sentiva dire che il virus era una banale influenza e veniva invitata ad andare a fare shopping». A cinque anni di distanza la «sensazione, umanamente parlando, che noi abbiamo è che è come se avessimo vissuto un pezzo di vita che non è umanamente pensabile poter vivere» dice la legale. E, ricordando la data del 23 febbraio quando venne chiuso l’ospedale di Alzano Lombardo: «Come familiare, per tutti noi, oggi inizia il periodo peggiore».
Per quanto riguarda il resto, spiega che «Non ho letto il piano pandemico, quindi non lo posso commentare. Ma se non saranno più necessari Dpcm forse vuole dire che in materia è stato normato e un passo in più, forse, è stato fatto. Aspetto di leggerlo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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