È una furia, una rutilante macchina da guerra dietro ai suoi numerosi tamburi.. Billy Cobham, re del jazz rock, festeggia in tour i suoi 75 anni citando soprattutto il suo Spectrum, uno dei dischi più venduti nella storia del jazz.
Un bel modo per festeggiare 75 anni.
«Ho cominciato a suonare la batteria a quattro anni, grazie a mio padre e non ho più smesso».
Come è entrato nel mondo del jazz?
«Ho fatto tante esperienze ma il mio battesimo del fuoco è stato con Horace Silver, quindi improvvisazione e avanguardia. Mi sono formato con lui e non è stato semplice seguirlo».
Quali sono i suoi batteristi preferiti?
«Tutti quelli che avevano l'anima da leader: da Elvin Jones a Max Roach passando per Buddy Rich».
Quali sono le caratteristiche di un batterista leader?
«Io impongo il ritmo e gli altri mi vengono dietro. Nella mia band c'è grande libertà artistica e interpretativa».
Lei ha suonato con Miles Davis in dischi come Bitches Brew.
«Miles all'epoca era all'apice della sperimentazione e suonava e componeva musica trasversale. Quando suonavo con lui mi sembrava di essere un alunno in classe. Aveva talmente tanta energia non solo nel modo di suonare ma anche di vivere, di sentire le cose, faceva venire voglia di emularlo».
Per questo ha fondato la Mahavishnu Orchestra con John McLaughlin?
«A un certo punto arriva il momento in cui devi intraprendere il tuo percorso. La Mahavishnu credo abbia lasciato un segno sulla musica moderna»:
McLaughlin ci ha detto che - a parte qualche disco e qualche artista - il jazz rock è hamburger music.
«Non sarei così severo, anche se a un certo punto, negli anni Settanta, è diventato una moda che non aveva nulla a che spartire con le contaminazioni stilistiche e con la fusion».
Ha nuovi progetti discografici?
«Sì, tra tre-quattro mesi uscirà il mio nuovo album a tutto ritmo».
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