A scuola non andava bene. Più che altro non aveva molta voglia di studiare, anche se in matematica aveva 10. Ha iniziato a lavorare giovanissimo, come metalmeccanico, rendendosi conto di cosa volesse dire la "vita da precario". Una volta assunto a tempo indeterminato come ha raccontato a L'Arno.it (leggi) ha detto "no, grazie, non è questa la vita che ho sognato". Si è dimesso ed è partito per l'Irlanda. Coltivava un sogno, fare il bartender (lo specialista dei coktail) ed è riuscito a farlo. Rientrato in Italia, dopo poco si è lanciato in una nuova grande sfida, trasferendosi negli Stati Uniti. Con il fratello ha aperto una piccolissima pasticceria ed ha avuto subito successo. La nuova vita di Damiano Carrara è iniziata così: sognando in grande e rimboccandosi le mani. Da lì è stato un crescendo di successi e tanto, tanto lavoro. La tv è stata molto importante per la sua scalata: prima negli Stati Uniti, dove ha partecipato a "Spring Baking Championship" nel 2015, su Food Network; poi come giudice nell'edizione italiana di Bake Off (su RealTime).
Nei giorni scorsi Carrara ha partecipato a un incontro con gli studenti, alla Scuola professionale Galdus di Milano. Si parlava di bullismo e di modelli positivi per i giovani. Dopo aver spiegato il fenomeno, con annessi e connessi a livello giuridico, l'avvocato Marisa Marraffino ha sottolineato ai ragazzi l'importanza di avere in mente un progetto, un'idea (non necessariamente lavorativa, ma anche una passione). E per questo ha fatto accenno a un libro che aveva letto, "Nella vita tutto è possibile", scritto proprio da Carrara. Da lì si è sviluppata una chiacchierata, in cui il celebre "pastry chef" ha ricostruito le tappe della propria carriera, che lo ha portato da Lucca alla California, in un crescendo di sfide e successi, senza mai perdere di vista i legami con la sua terra, la Toscana (Damiano è di Lucca), la sua famiglia e gli amici d'infanzia. Uno dei quali, Federico, oggi è il suo assistente personale.
Quella di Damiano è una famiglia normale. Il "babbo" (come dice lui, in toscano) è muratore, la mamma è impiegata alle Poste. Massimiliano, fratello minore, ha seguito le orme di Damiano e fa il pasticciere. La vita di Damiano si divide tra la California e l'Italia: la sua Toscana e i tanti luoghi che frequenta per lavoro (eventi, presentazioni e registrazione dei programmi in tv). Ai ragazzi Damiano raccomanda di studiare e impegnarsi a fondo: La matematica serve tantissimo. "Anche se volete fare il mio mestiere dovete imparare bene i conti e le proporzioni". L'italiano? Dante non è che serva così tanto...". Poi però si corregge: "Tutte le cose che si imparano a scuola sono utili... ad esempio se inventate un nuovo dolce e gli volete dare un nome a effetto, sapere cosa ha scritto Dante vi può essere utile". E ripescando dai ricordi di studente confessa un altra piccolo segreto: "A scuola ho imparato a usare il Cad (il programma per il disegno tecnico, ndr). Oggi lo uso tantissimo quando disegno le mie torte".
Damiano da piccolo non pensava di fare il pasticciere. Certo, i dolci gli piacevano, e come racconta lui stesso il tiramisu è quello a cui più affezionato, il primo che imparò a fare.
Quando finisce l'incontro la fila per farsi firmare il libro e scattare una foto con lui è interminabile. Qualche studente vincendo la timidezza si fa avanti: "Posso mandare il mio curriculum?".
Damiano risponde spiegando che negli Usa "bisogna essere in regola col permesso di soggiorno per poter lavorare". Ma non esclude, un giorno, di aprire qualcosa anche in Italia... "Nel frattempo datevi da fare, studiate, leggete e non smettete mai di credere in voi".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.