Il caso Ted Bundy viene riesaminato nella nuova docuserie di Amazon Prime Video con materiale inedito e dalla prospettiva delle donne vittime del serial killer.
Ted Bundy, chi era
Un anno fa su Netflix usciva "Conversations with a Killer: The Ted Bundy Tapes", documentario a puntate su Ted Bundy, noto assassino che ha sconvolto gli Stati Uniti negli anni ’70. Parliamo del primo criminale definito come serial killer, un personaggio che ha scosso l’opinione pubblica e che è stato al centro dei riflettori fino alla sua morte, quando fu applicata la pena capitale il 24 gennaio 1989. La vicenda di Bundy ha avuto grande risonanza in America a causa delle numerose vittime, 30 e tutte donne, e per il comportamento da lui tenuto durante le indagini e i processi.
Capace di manipolare le persone, di darsi alla fuga per ben due volte e di difendersi in giudizio da solo, in prossimità della sua esecuzione Bundy ha iniziato a confessare gli atroci omicidi lasciando comunque irrisolti molti casi. Ad oltre 30 anni dalla sua morte la vicenda di Bundy è ancora motivo di interesse per il pubblico, come dimostrano i recenti tre titoli - due documentari e un film - e le citazioni a lui riferite in alcuni lungometraggi e serie tv. Interesse per il genere "true crime" che abbiamo visto riacutizzarsi anche per Charles Manson grazie a Mindhunter ed a C’era una volta a… Hollywood di Quentin Tarantino.
La storia raccontata da un nuovo punto di vista
"Conversation with a Killer" di Netflix è stato uno dei titoli più discussi del 2019 grazie agli audio inediti ed alla dettagliata ricostruzione delle indagini e dei processi. Allo stesso modo, nel film “Ted Bundy - Fascino criminale”, interpretato da Zac Efron, abbiamo visto ancora una volta come protagonista assoluto Bundy. In entrambi i casi, per quanto sia proprio lui il responsabile degli omicidi, si è verificato ciò che Netflix provò ad evitare con alcune dichiarazioni: empatia nei confronti dell’assassino. Un atteggiamento che in parte è stato poi “sfruttato” per la serie tv You, il cui protagonista, esteticamente e caratterialmente, ricorda proprio l’omicida di Seattle.
Decisamente diverso è invece il recente documentario di Amazon Prime Video dal titolo "Ted Bundy: Falling for a Killer”. La storia è infatti raccontata da un’altra prospettiva: quella femminile. In particolare con le importanti testimonianze delle vittime che sono riuscite a sopravvivere al loro aguzzino, delle investigatrici che si sono impegnate nelle indagini e soprattutto di chi ha condiviso momenti di apparente serenità con Bundy, cioè la fidanzata storica Elizabeth Kendall e sua figlia Molly.
L’altra faccia di Ted Bundy
Il documentario di Amazon, nelle sue cinque puntate, alterna il resoconto delle protagoniste di questa triste vicenda riportando il periodo storico in cui avveniva con lo scandalo Watergate, la realizzazione delle grandi infrastrutture che univano il paese e soprattutto il movimento femminista con l’emancipazione delle donne negli anni ’70, la quale veniva soffocata dalla paura di questo nuovo assassino. Per questi motivi il titolo di Amazon, accompagnato da foto e testimonianze mai raccolte prima davanti ad una telecamera, si distingue nettamente dalla precedente docuserie di Netflix. Ma non solo.
Se "Conversation with a Killer" di Netlfix ha avuto il pregio di far “raccontare” a Bundy la sua versione dei fatti, “Falling for a Killer” di Amazon mostra la sua vita privata, in chiave umana e non scandalistica. Le parole dell’allora fidanzata ci presentano così un uomo dalle buone maniere, riservato ma comunque presente in casa, attivo in campo politico e con la volontà di diventare avvocato. Anche la figlia, avuta da una precedente relazione, riporta di come il compagno della madre sia stato una figura di riferimento nella sua giovane età, regalando momenti di serenità ad una famiglia che sembrava stesse nascendo. Entrambe riponevano fiducia in lui.
Nessuno avrebbe mai dubitato di quel piacevole giovane, definito appunto come il "ragazzo della porta accanto". I colleghi, la fidanzata, la famiglia, e le stesse autorità, nonostante l’identikit e il nome di battesimo apparso sui giornali, non riconobbero il responsabile delle misteriose sparizioni nella persona sorridente al loro fianco, lasciandolo così libero di agire per anni.
Perché vedere il documentario di Amazon
"Falling for a Killer" è quindi una storia originale, cioè mai raccontata fino ad ora, che viene esposta in una modalità ben diversa dai precedenti titoli. Viene data la parola a chi, ignorando la sua vera indole, è stato vicino ed ha conosciuto personalmente uno dei più pericolosi serial killer di sempre, ma anche a chi lo ha combattuto, ribellandosi alle aggressioni e collaborando alle indagini della polizia.
Con il nuovo documentario di Amazon, nonostante venga riportata la vita
privata e sentimentale di Ted Bundy, non c’è alcun margine per quella pericolosa empatia di cui si preoccupava giustamente Netflix, ottenendo invece una rappresentazione completa e davvero inedita di questo oscuro personaggio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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