Fino a quando la serie tv non ha fatto il suo ingresso nel catalogo italiano di Disney+, in rete c’erano poche e sparute informazioni sulla terza produzione in live-action dedicata al mito (immortale) di Star Wars. Ai giornalisti non è stata concessa la visione in anteprima dei primi episodi, e si sono dosate le parole durante la conferenza stampa virtuale così da poter lasciare un alone di mistero attorno a Obi-Wan Kenobi. La strategia, però, ha funzionato. Così il pubblico e il fan più accanito di quella "galassia lontana lontana" hanno potuto dare uno sguardo senza preconcetti a una tra le serie tv più attese della primavera. Dopo le vicende di The Mandalorian e dopo lo zoppicante The Book of Boba Fett, dal 27 maggio i primi due episodi di Obi-Wan Kenobi hanno debuttato sul catalogo italiano di Disney+.
Ed è subito magia. Sì, perché al netto delle aspettative, la terza serie tv legata al franchise di Star Wars colpisce e stupisce per una vicenda intensa, brutale, affasciante e crepuscolare, in bilico tra un drama di formazione e una purissima space-opera. Senza dimenticare i suoi canoni più particolari, come i duelli con le spade laser, l’ironia pungente, graffiante e le corse nello spazio più profondo, la serie dedicata al personaggio di Obi-Wan Kenobi è un regalo ai fan di Star Wars che in questa miniserie tv troverà tutta l’essenza di una saga cinematografica che non sente il peso del tempo.
La mano dell’Impero e la resistenza dei Jedi: di cosa parla la serie tv
Sono trascorsi ben dieci anni da quando la Repubblica è finita nelle mani dei Sith e al suo posto è sorto l’Impero Galattico. Non esiste più la parola libertà e democrazia. Al loro posto c’è solo un universo che viene lasciato alla completa deriva di se stesso, strozzato dalla mano invisibile di un potere oscuro e potente. I cavalieri Jedi sono estinti. Loro che erano considerati gli unici uomini in grado di contrastare le forze del male, ora vengono braccati da Gli Inquisitori e uccisi con brutalità. Obi-Wan Kenobi (Ewan McGregor) vive ai margini, sperando di fuggire alla morsa dell’Impero.
È segnato dalla morte di Anakin Skywalker, il suo apprendista che è stato sedotto dal lato oscuro della forza. Lo Jedi è costretto a fuggire dalla sua solitudine nel momento in cui una giovane principessa Leila (che da grande sarà interpreta dalla compianta Carrie Fisher) è stata rapita da un gruppo di briganti. Obi-Wan, anche se titubante, per il bene della Repubblica e per regalare un barlume di speranza a tutta la galassia, cerca di mettere in salvo la futura principessa, mettendo a repentaglio la sua stessa incolumità. Finisce però in una trappola ordita da Gli Inquisitori, scoprendo anche un’amara verità di Anakin.
Ewan McGregor iconico protagonista di una serie che potrebbe diventare un cult
Prima del suo debutto, le aspettative di un successo per la nuova serie legata al franchise di Star Wars erano piuttosto basse. Alla luce di una cocente delusione per la parentesi dedicata a Boba Fett, anche il fan più fedele ha cominciato a dubitare sulla necessità di un’altra serie ispirata ai personaggi creati da George Lucas. Invece, Obi-Wan Kenobi parte con il piede giusto. Si incasella alla perfezione in un grande puzzle fatto di prequel e sequel, raccontando una storia molto complessa che regala una ventata di aria fresca. Cronologicamente, la serie tv è ambientata dopo la fine de La Vendetta dei Sith, terzo film prequel, e ancor prima di Rouge One. Racconta un passaggio fondamentale, colmando il gap che c’è tra la trilogia prequel e i film "canonici" che sono arrivati al cinema durante gli anni ’70 e ’80.
E al di là di una narrazione incisiva che conserva tutte le qualità del franchise, la serie convince anche e soprattutto per il suo iconico protagonista. Ewan McGregor torna a indossare il mantello e a brandire la spada laser del mitico Obi-Wan Kenobi. Qui viene raffigurato come un uomo spezzato nel profondo, che convive con un cocente fallimento, costretto alla fuga e costretto a nascondere alla vera natura. Ben lontano dal personaggio indomito che il pubblico ha conosciuto nei film, il "nuovo" Obi-Wan Kenobi propone una sfaccettatura diversa all’ex cavaliere Jedi, mostrando un uomo che affoga nei suoi sensi di colpa e che cerca di stare a galla, cullato solo dai sogni di un futuro migliore. Però, al suo fianco c’è la giovane Leila. Personaggio di spicco nella serie "classica", in questo adattamento diventa un’ottima spalla per Obi-Wan nonostante la sua giovane età.
Uno sguardo al passato e al futuro del franchise
È ancora troppo presto capire se la serie possa essere o meno un grande successo. Non è facile valutare in sé il progetto dopo due soli episodi. Eppure sono sufficienti per comprendere molte cose e azzardare un pronostico. Se la tenzione si mantiene alta nei successivi 4, sicuramente il grande puzzle di Star Wars non potrà che giovare della presenza di Obi-Wan Kenobi nel suo universo. Non è solo una serie che riflette sul suo stesso passato, cercando di ovviare agli errori commessi nella trilogia prequel, ma al tempo stesso è una serie che riflette sul futuro di tutto il franchise, regalando un punto di vista del tutto inedito sull’eterna lotta tra bene e bene.
Perché vedere la serie tv su Obi-Wan Kenobi?
Sicuramente un neofita non può comprendere tutte le sfumature della vicenda senza aver digerito almeno un film della saga, anche se il riassuntone iniziale di 4 minuti può aiutare molto. Resta comunque una serie promettente e da vedere perché è un mix ben congeniato di azione, satira e di politica. Obi-Wan Kenobi mette in scena un racconto teso e avvincente sulla resilienza del bene sulle forze male, una storia in cui niente è ciò che sembra.
"Non è stato facile tornare a essere un Jedi"
Durante la conferenza stampa virtuale a cui hanno preso parte Ewan McGregor, Deborah Chow (che è la regista) e Moses Ingram che interpreta uno de Gli Inquisitori, si è parlato di tutto e di niente, proprio perché non si voleva far trapelare nulla sul nuovo progetto della LucasFilm. L’attore protagonista, però, non ha nascosto l’entusiasmo nel tornare a indossare i panni di Obi-Wan. "Per anni, alla fine di ogni intervista che ho fatto, mi sono state poste due domande: recitare nel seguito di Trainspotting e in quello di Star Wars – esordisce -. Ho iniziato a rispondere onestamente e penso di essere diventato più consapevole dell’affetto dei fan. All’inizio non avevo sentito tutto questo, ma gradualmente ho iniziato a capire che alla gente piacevano davvero quei film, e che significavano molto per quella generazione. Così, la Disney, che aveva percepito la mia voglia di tornare ad essere Obi-Wan, mi ha chiesto se ero di nuovo pronto ad esserlo. Dopo aver esplorato diverse trame, abbiamo realizzato un’ottima storia che si pone tra l’Episodio III e l’Episodio IV" aggiunge. E sul tornare a lavorare insieme a Hayden Christensen rivela: "Non vedevo Hayden da anni. Quando l’ho visto di nuovo e ho potuto parlare di questo progetto con lui, è stato molto eccitante. È stato fantastico. Era come stare in una sorta di distorsione temporale. Diciassette anni dopo che non sembrano passati", conclude.
Ma… l’universo non smette di espandersi
Oltre alla serie sul cavaliere Jedi ci sono tante novità che bollono in pentola.
Dallo Star Wars Celebration si scopre che in estate arriverà, sempre su Disney+, un progetto legato a Rogue One dal titolo Andor con Diego Luna, la terza stagione di The Mandalorian che arriva in streaming dal febbraio del 2023, una serie sul personaggio di Ahsoka con Rosario Dawson e Skeleton Crew con Jude Law.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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