I problemi atavici che caratterizzano il mercato editoriale italiano a partire dai bassi tassi di lettura, l'assenza di politiche culturali strutturate e le insidie del digitale, si sommano alle nuove criticità: caro energia e carenza di materie prime, cioè la carta. In questo contesto di difficoltà per le case editrici (che riguarda in realtà tutta la filiera, dalle cartiere alle tipografie fino ai librai), l'AIE, l'Associazione Italiana Editori, ha stilato un documento con «quattro priorità per il libro in Italia» in vista della nuova legislatura.
Il settore del libro, oltre a offrire un contributo culturale imprescindibile per il Paese, è anche un volano economico con 3,4 miliardi di fatturato e rappresenta la prima industria culturale italiana e la quarta in Europa.
La prima richiesta ai partiti è un credito di imposta, già previsto per giornali e periodici, per fronteggiare l'aumento del prezzo della carta (fino all'80% negli ultimi sei mesi) che mette in discussione la sopravvivenza di molte aziende: «la crisi energetica ha fatto esplodere i prezzi, già in crescita per l'uso di carte e cartoni di imballaggio, e ridotto la disponibilità di carta sul mercato». Oltre a misure immediate, servono progetti a lungo termine come una «legge di sistema» con «incentivi all'innovazione e all'internazionalizzazione per tutta la filiera».
Al tempo stesso occorre contrastare la pirateria sempre più diffusa che - stima l'Aie - provoca ogni anno la perdita di 771 milioni di fatturato e 5400 posti di lavoro. Da qui la necessità tutelare il diritto d'autore: «L'industria del libro si basa sul diritto d'autore, che va difeso e valorizzato sempre più nella società digitale. L'editoria soffre per l'alto livello della pirateria per cui sono necessarie misure efficaci di contrasto, se si vuole dare un futuro di lavoro alle giovani generazioni».
Ai giovani è dedicata la quarta proposta incentivando la lettura a partire dalla scuola e dai bambini, sostenendo biblioteche e librerie e l'acquisto di beni e servizi culturali, dando continuità alla «18app» e aiutando famiglie e studenti nell'acquisto dei libri per la scuola e l'università.
Il presidente dell'Aie Riccardo Franco Levi sottolinea al Giornale la necessità di misure a medio e lungo termine unite a provvedimenti urgenti sul caro carta: «La produzione di carta per l'e-commerce e gli imballaggi ha provocato una riduzione dell'offerta di carta per l'editoria a cui si aggiunge un aumento del costo dell'energia. Chiediamo al prossimo governo che venga equiparato a altri settori come le ceramiche, l'alluminio e l'acciaio introducendo un credito d'imposta per l'acquisto di carta come avviene per i giornali».
Il prossimo esecutivo avrà l'opportunità di mettere al centro della propria agenda la cultura intesa
non come un settore secondario o marginale bensì come fonte di sviluppo e crescita economica. Le proposte dell'Aie vanno in questa direzione ed è compito della politica non perdere l'ennesima occasione sui temi culturali.
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