Oltre ai premi, conquistati sul ring fino all’ultimo pugno, il campione di pesi leggeri irlandese, primo lottatore nella storia della UFC a detenere contemporaneamente due titoli mondiali, Conor McGregor colleziona anche zuffe amatoriali.
L’ultima è quella di ieri a Miami. Con l’accusa di furto e danneggiamento dopo aver strappato e distrutto il telefono di un fan che si è avvicinato troppo, il campione è stato arrestato dalla polizia e liberato, dopo poco, sotto pagato di una cauzione di 12.500 dollari. Secondo le autorità McGregor avrebbe preso lo smartphone del ragazzo e lo avrebbe buttato a terra per poi calpestarlo e portarlo via.
La foto di scuse (implicite) pubblicata su Instagram, lo immortala durante il suo rilascio con addosso una maglia avveniristica: “Mcgregor is back”. E nella didascalia aggiunge: "La pazienza in questo mondo è una virtù a cui continuo a lavorare. Amo i miei fan carissimi. Grazie a tutti”
La fama di recidivo, però, lo precede:
ad aprile era finito in manette a New York per aver aggredito alcuni suoi colleghi. Lo scorso ottobre è stato sorpreso in una rissa con il lottatore Khabib Nurmagomedov e il suo entourage a Las Vegas, in quell’occasione pagò 50.000 dollari di multa.
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