Una missione suicida contro mostri e golpisti

Dura la vita se sei un detenuto americano, però siccome l'agente più famoso del mondo diceva che "mai dire mai", quattro pendagli da forca vengono "riesumati" e spediti sull'isola di Corto Maltese

Una missione suicida contro mostri e golpisti

Dura la vita se sei un detenuto americano, però siccome l'agente più famoso del mondo diceva che «mai dire mai», quattro pendagli da forca vengono «riesumati» e spediti sull'isola di Corto Maltese. Qui un recente golpe ha installato al comando un giovane despota che si invaghisce di Margot Robbie - ma guarda che originalone... - e viene infilzato immediatamente dalla signorina, lusingata sì ma fino a un certo punto. Nel mirino non c'è soltanto la giunta reazionaria ma pure un laboratorio di epoca nazista, dove venivano condotti esperimenti pericolosi. A complicare la «missione suicida» c'è Starro, un mostro fantascientifico con le sembianze di una stella marina gigante che attacca tutti indiscriminatamente. Armi non convenzionali e botte a 360 gradi in questo decimo film del Dc extended universe che rispolvera gli antieroi dei fumetti facendoli diventare i salvatori del mondo. Senza un attimo di tregua si assiste a scontri umani per poi passare a invenzioni fantascientifiche e finire con mostri di pura fantasia ma di grande efficacia soprattutto per il pubblico più giovane. Un cast di stelle, stavolta non marine, replica il precedente del 2016 confermando qualche nome di spicco - Margot Robbie, Jai Courtney, Viola Davis, Joel Kinnaman - e cambiando Jared Leto e Will Smith con Idris Elba, John Cena e Sylvester Stallone. Guai a chiamarlo sequel, però. Questo Suicide squad - Missione suicida è un film a parte e non è il seguito di un lustro fa. Una storia nuova per dire, tra le righe, che i cattivi, in fondo in fondo, così cattivi non sono mai ma da qualche personaggio stranamente buono, sia antropomorfo sia fantascientifico, è meglio guardarsi. E, se si ha in mano la mitraglietta di Harley Quinn, tutto diventa più semplice.

Non fraintendiamo, non c'è teorizzazione del mondo armato, siamo tra le sfere della fantasia dove, a ben vedere, le armi sparano ma non uccidono davvero e chi sembra morto ha sempre la sua bella seconda vita da giocare. Come in un videogioco. Come in un fumetto. Dove la morte è solo game over.

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