Pittura tattile e stratificata di Pietro Gerenzani

In mostra all'Area35 di Milano le opere dell'estroso artista

Emanuele Beluffi Una volta c'erano le quadrerie, ma al giorno d'oggi se per la tua mostra riempi di quadri le pareti della galleria come fosse un suk ti danno di pittoraccio dei Navigli e hanno ragione. Eppure audax vicit. Pietro Geranzani ha interpretato le pareti della galleria Area35 di Milano alla stregua delle pagine di un libro. Risultato: un'esposizione estremamente movimentata, in cui ogni singola opera partecipa all'ordinamento generale della mostra. La personale di Geranzani spiazza l'osservatore appena varca la soglia della galleria: le opere, dai formati più varii, da due metri per due e mezzo e oltre a 50x70 cm (prezzi da 18000 a 4400 ), sembrano disposte in maniera randomica, ma la «follia» dell'ordinamento ha un metodo.

Quadri, tanti quadri, rigorosamente senza cornice, con la pittura che deborda sui lati, collocati ad altezza terra o ad altezza cielo ma senza l'horror vacui: la mostra respira che è una meraviglia ed è un tributo agli aspetti materici della pittura, al di là dell'immagine ma non per via d'astrazione: gli elementi figurativi e astratti concorrono tutti alla costruzione di una forma per una pittura tattile, stratificata, vibrante e vitale come carne appena spellata.

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