I Rammstein stanno per far uscire il loro nuovo disco, un lavoro molto atteso dai fan della band tedesca, assente dalle scene da dieci anni. Il primo singolo si intitola “Deutschland” e il videoclip arriverà il 28 marzo: per far crescere l’attesa, il gruppo ha postato sui social un teaser che ha subito creato non poche polemiche in patria.
Nel video, si vedono il cantante Till Lindemann e gli altri componenti della formazione in procinto di essere impiccati. Nulla di strano, se non fosse che i loro volti appaiono tumefatti dalle torture e che abbiano addosso le classiche divise a strisce degli ebrei nei campi di concentramento nazisti. Un riferimento che si nota anche in un altro particolare: una Stella di David, di colore giallo, sul petto del chitarrista Paul Landers.
Già al centro di numerose critiche e censure in passato (sono stati più volte additati di propaganda nazista), i Rammstein sono stati subito accusati di aver utilizzato in maniera troppo superficiale immagini e simboli che evocano la tragedia dell’Olocausto. Storici, politici e associazioni ebraiche hanno reagito indignati.
Rammstein nella bufera per il loro video
“Con questo video – ha dichiarato alla Bild l’ex presidentessa del Consiglio Generale Ebraico in Germania, Charlotte Knobloch – la band ha oltrepassato la linea. La strumentalizzazione e trivializzazione dell’Olocausto, così come mostrato nelle immagini, è una cosa irresponsabile. I Rammstein abusano della sofferenza e dell’omicidio di milioni di persone per un divertimento frivolo e ripugnante”. “Credo che sia un utilizzo di cattivo gusto della libertà di espressione artistica”, ha tuonato Felix Klein, commissario per l’antisemitismo del governo Merkel. Lo storico ebreo Michael Wolffsohn ha definito il video una “forma di profanazione dei cadaveri”.
Non è la prima volta che un video dei Rammstein suscita queste reazioni.
Nel 1998 per il videoclip di “Stripped” (cover dei Depeche Mode), inserirono alcune immagini tratte da “Olympia”, documentario celebrativo delle Olimpiadi di Berlino del 1936 di Leni Riefenstahl, regista vicina al regime nazista.Al video dei Rammstein postato su YouTube, sono stati immediatamente disabilitati i commenti.
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