Il rimpianto di tutti, da Mattarella a Berlusconi

Il Presidente: "Lucidio testimone del suo tempo". E De Corato lo proporrà per l'Ambrogino

Il rimpianto di tutti, da Mattarella a Berlusconi

Tantissime le reazioni di dolore per la morte di Mario Cervi, uno dei decani del giornalismo italiano e tra i fondatori de il Giornale (di cui è stato anche direttore), a partire da quella del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Ha espresso «il suo profondo cordoglio per la scomparsa di un grande giornalista, autore di numerosi e importanti libri, un lucido e appassionato testimone del suo tempo, dotato di uno stile pungente e anticonformista ma sempre costruttivo».Così Silvio Berlusconi: «Con Mario Cervi se ne va uno dei migliori giornalisti italiani. Ci mancheranno la sua autorevolezza, la sua onestà intellettuale, il suo stile pacato e al tempo stesso incisivo, i suoi consigli preziosi. Cervi fu uno dei giornalisti che, con Indro Montanelli, nel 1974 ebbero il coraggio di lasciare il Corriere della Sera per fondare Il Giornale Nuovo che divenne un autentico baluardo di libertà». «È stato - ha aggiunto il Cavaliere - un moderato nel senso più nobile della parola: sereno nei toni, inflessibile sulle idee».Grande e bipartisan il cordoglio nel mondo politico. Pier Ferdinando Casini, ex presidente della Camera, lo ha ricordato come un «simbolo del buon giornalismo... Di lui ricorderemo sempre l'incomparabile tratto umano, la grande eleganza e la profonda intelligenza».Anche Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, rende omaggio al «grande maestro di giornalismo» che «se n'è andato lavorando, mai rinunciando alla sua coscienza lucida e schietta di autentico liberale». Il sindaco di Verona Flavio Tosi saluta un «simbolo del buon giornalismo, dell'amore e del rispetto nei confronti della professione e dei lettori». «Mario Cervi è stato un maestro di giornalismo, un intellettuale ed un polemista di rango. Insieme ad Indro Montanelli ha scritto la collana La storia d'Italia... un'opera monumentale che ebbe una diffusione impressionante», ha detto il senatore del Pd Andrea Marcucci, presidente della commissione Cultura a Palazzo Madama.

A Milano Riccardo De Corato, vice-presidente del consiglio Comunale ha invece subito pensato all'Ambrogino d'oro: «Mi impegno fin da ora a proporre Mario Cervi per l'Ambrogino alla memoria il prossimo anno. La sua morte ha colpito tutti: è una perdita per tutta la città».

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