La storia dei Pink Floyd è controversa fin dai primi vagiti nella natale Cambridge, forse perché legata alle alterne vicende di quelli che, tutt'oggi, vengono considerati i musicisti di maggior personalità della band e che si sono in qualche modo caricati sulle spalle il pesante fardello di una formazione destinata da sempre a una traiettoria artistica lunga e leggendaria.
La band nasce, infatti, da un'idea di Nick Mason, Rick Wright e, soprattutto, Roger Waters, nume scomodo dell'universo Pink Floyd, e solo in un secondo momento si avvale del talento non convenzionale di Syd Barrett, «diamante scintillante» dalla personalità fragile come il cristallo. La sua meteora dura lo spazio del primo LP, The piper at the gates of dawn, per poi essere rimpiazzata da un altro indiscusso talento chitarristico, David Gilmour, presto in conflitto aperto con Waters, sempre più leader della band ma anche sempre meno sopportato dagli altri compagni di avventura, un po' per le sue tendenze egemoniche e un po' per un certo suo radicalismo politico che non a tutti nella band piace. Ma, come si diceva, la controversia è nel DNA del gruppo, tanto che, subito dopo il 45 giri di esordio, Arnold Layne, scritto da Barrett e prodotto nel 1967 dal nume tutelare della rinascita folkrock britannica, l'americano Joe Boyd, i Pink Floyd si lasciano convincere a cambiare produttore e ad abbandonare le fortunate serate lisergiche presso lo UFO Club di Londra, banco di prova per i nuovi talenti inglesi e per i primi light show propulsi da musica e acidi.
La storia dei Pink Floyd, però, è ben nota e la band continua a essere una delle poche formazioni in grado tuttora di vendere dischi del vecchio catalogo. Quello che potrebbe elettrizzare nuovamente i numerosissimi fan è la notizia dell'uscita in ottobre nei cinematografi di tutto il mondo del film Pink Floyd. Delicate Sound of Thunder (con prevendita dei biglietti a partire dal 27 agosto).
Girata nell'agosto 1988 al Nassau Coliseum di Long Island, New York, e diretta da Wayne Isham, questa testimonianza visiva e sonora dei cinque concerti da cui è stato tratto il doppio LP, Delicate Sound of Thunder (il primo interamente dal vivo nella storia dei Pink Floyd), promette di essere una chicca per tutti gli appassionati, con un audio ai massimi livelli grazie alla rimasterizzazione in Dolby Atmos. Il suono, infatti, è stato completamente remixato dai nastri multitraccia originali a opera dello storico ingegnere del suono dei Pink Floyd Andy Jackson insieme a David Gilmour, assistito da Damon Iddins. La versione restaurata del film-concerto è frutto di un lavoro di cernita tra oltre 100 bobine di negativi originali in 35 mm, restaurati e digitalizzati in 4K.
I concerti del Nassau Coliseum rappresentano una tappa fondamentale nella seconda vita dei Pink Floyd. La prima si è di fatto conclusa con il doppio concept album The Wall, un lucido delirio di Waters contro l'irreggimentazione degli individui, sempre più pedine di un gioco in mano ai potenti, e soprattutto contro la guerra, incubo dell'umanità e vera e propria ossessione di Waters, che non ha mai superato la perdita del padre nello sbarco di Anzio. Ma non v'è fine senza commiato e quel commiato è rappresentato da The final cut, disco del 1983 che, già dal titolo, indica che altri non ce ne saranno. L'album è accreditato alla band, ma, di fatto, è più un progetto solista di Waters che uno sforzo di squadra e i Pink Floyd si sciolgono per decisione soprattutto del loro bassista-cantante. Ma, evidentemente, la voglia di continuare non manca e la band, dopo aver vinto la battaglia legale per il nome contro Waters stesso, si rimette in pista addirittura con il ritorno di Richard Wright, fuoriuscito nel 1979, dopo la produzione di The Wall.
Sul palco del Nassau Coliseum, insieme ai tre Pink Floyd storici, Nick Mason, David Gilmour e Richard Wright, appare una band di sicuro impatto: Jon Carin (tastiere, voce), Tim Renwick (chitarra, voce), Guy Pratt (basso, voce), Gary Wallis (percussioni), Scott Page (sassofoni, chitarra), Margret Taylor (cori), Rachel Fury (cori) e Durga McBroom (cori). Quel tour raccolse più di 4,25 milioni di fan in oltre 2 anni: un successo clamoroso. Qualche fan storico ha arricciato il naso all'uscita del doppio LP, ma questa versione filmata potrebbe rappacificare l'ambiente degli appassionati.
In fondo, del primo disco dei Pink Floyd che non vede la sua partecipazione, ovvero A momentary lapse of reason (1987), volato in testa alle classifiche di mezzo mondo, Waters pare abbia detto che era «un falso da quattro soldi».
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