È stata una tra le serie tv di maggior successo in America nel corso di quei mitici anni ’80, che ha attraversato un decennio di grandi cambiamenti sociali, culturali e politici. In Italia non ha avuto lo stesso impatto, arrivando solo nel 1987 sulle frequenze di Rai Uno, diventando un cult di recente grazie al passaparola sul web. È una commedia sagace e divertentissima, ma è anche un toccante e veritiero drama tutto al femminile. Stiamo parlando di Cuori senza età, titolo italiano per The Golden Girls. La serie, andata in onda negli States dal 1985 fino al maggio del 1992 per un totale di 130 episodi suddivisi in 7 lunghe stagioni, dall’8 settembre arriva a sorpresa sul catalogo di Disney+.
Tutte le vicende – alcune anche al limite dell’assurdo – di Blanche, Rose, Dorothy e Sophia sono disponibili sul catalogo italiano del nuovo colosso dello streaming, il quale propone un grande pezzo della serialità a stelle e strisce che, da tempo, è rimasto celato nel cassetto dei ricordi. Cuori senza età è di fatto un cult senza precedenti, la prima serie tv che ha parlato al mondo delle donne con un linguaggio schietto e sincero.
Quattro donne che vivono sotto lo stesso tetto. La trama di Cuori senza età
Abiti dai colori pastello e acconciature cotonate. Così si presentato le protagoniste della serie tv. Grazie a un semplice canovaccio, Cuori senza età si sofferma sulla vita di Blanche (Rue McClanahan), Rose (Betty White), Dorothy (Beatrice Arthur) e Sophia (Estelle Getty). Sono quattro donne di età e di estrazione sociale molto differente che vivono, causa forza maggiore, in una deliziosa villa nel cuore di Miami. Blanche è la padrona di casa, vedova della Georgia, che è sbarcata in California solo per ricostruire la sua esistenza dopo la fine del matrimonio.
Ospita Rose, vedova anche lei, e Dorothy, donna energica con un divorzio alle spalle.Al gruppo si unisce la madre di Dorothy. Arriva nella villa Blanche dopo che la casa di riposo in cui viveva è stata distrutta da un incendio. Come un tornado di ironia, sconvolgerà la vita di tutti. Divise tra lavoro, famiglia e sogni infranti, le Golden Girls affronteranno a testa alta le insidie della mezza età.
Una serie iconica che ha "anticipato" Sex & The City
Hanno superato i 50 anni ma sono donne piacenti, anche se disilluse dalla vita e dai rapporti umani. Parlano di sesso con battute graffianti e a doppio senso, mangiano chili di cheesecake, bevone del tè a qualsiasi ora del giorno, e vivono avventure strampalate ma divertenti. Sono però unite da una forte amicizia che niente e nessuno riesce a scalfire. In sette anni di onorata carriera, le protagoniste di Cuori senza età sono diventate le portavoce del mondo delle donne ancor prima che si parlasse di Metoo, di Times’s Up e di parità dei sessi. Sono state le prime – e uniche – che hanno rivoluzionato il mondo della tv aprendo un varco su tutti i problemi che hanno afflitto (ieri come oggi) l’America e la società del progresso.
Hanno parlato con pacatezza ma senza pudore di aids, coming out, omosessualità, razzismo, sessualità, religiosità, adulterio, matrimoni interraziali e persino di suicidio assistito. Temi che, all’epoca, hanno indignato i conservatori, ma è proprio in quelle polemiche che la serie ha trovato il suo successo. Attraverso i toni di una commedia di stile, Cuori senza età ha parlato alla pancia (e allo stomaco) degli americani, mettendo in mostra tutte le criticità di una società falsamente perbenista, facendo cadere il taboo su argomenti ritenuti troppo scottanti. È una serie avveniristica? Sì, ovviamente. Senza Blanche e company in tv non sarebbero esistite né le ragazze di Sex & The City né tantomeno le casalinghe annoiate di Desperate Housewives.
Come tutto ebbe inizio. La storia ispirata a un film con Marylin Monroe
Susan Harris è la fautrice di questo provvidenziale successo. E’ stata ingaggiata dalla NBC, il canale che ha trasmesso la serie tv, per cercare di rilanciare la programmazione del sabato sera, all’epoca senza uno show di punta. Si dice che l’idea di Cuori senza età sia venuta fuori dopo la visione di Come sposare un milionario, storico film con Marylin Monroe. La prima stesura però è stata bocciata dal network. La comedy era rivolta a un pubblico femminile e nessuno avrebbe apprezzato l’idea di raccontare una storia di 4 donne giovani e single in cerca del vero amore. Negli anni ’80 c’era ancora questa idea che la donna si sentisse appagata solo se sposata e con figli.
La trama viene così riscritta e nella nuova versione le protagoniste sono tutte donne di mezza età. Da qui il titolo di Golden Girls (Ragazze d’oro). Il successo è stato strepitoso, tanto è vero che dal sabato sera, la serie è stata promossa alla programmazione del mercoledì. Un successo che arrivato persino in Inghilterra, diventando il programma preferito della Regina Madre. Durante la settima stagione si è poi deciso di porre fine allo show dopo che Beatrice Arthur ha pensato di lasciare show per dedicarsi ad altri progetti.
68 nomination agli Emmy Awards in 7 anni
Una carriera fulminate per le ragazze di Cuori senza età. Tutte hanno vinto almeno un Emmy durante la permanenza nello show. In complesso è stato nominato ben 68 volte agli Emmy Awards, vincendo 11 statuette. A cui si aggiungono 4 Golden Globe e due Viewers For Quality Television Awards. Inoltre è stata la serie che conta un numero spropositato di guest star. Sono apparsi Dick Van Dyke, un giovane George Clooney, Debbi Reynolds e un altrettanto giovane Mario Lopez. Anche il compianto Leslie Nielsen ha avuto una parte.
Cuori al Golden Palace, il fallimentare spin-off
Alla fine della serie è stato messo in cantiere nel 1992 una sorta di sequel per Cuori senza età.
Lo show comico, andato in onda sulla CBS intitolato Cuori al Golden Palace, vede le protagoniste gestire un albergo dopo che Dorothy si è sposata. La serie non ha avuto un ottimo riscontro in fatto di ascolti, e dopo 24 episodi è stata cancellata senza un vero finale.
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