Cortaca, parte orientale dello Stato di New York: una cittadina apparentemente placida come il lago su cui si affaccia. Un'università - «la scuola rifugio di chi non ha abbastanza soldi per iscriversi ad Harvard» -, fabbriche abbandonate come scheletri di un'architettura industriale che è lo skyline, l'orizzonte perduto del 35% della popolazione che vive sotto la soglia di povertà. Il suolo è contaminato da anni di assenza di controlli. A Cortaca la morte è quotidiana: non solo la si respira nei corpi, ma anche nei pensieri.
Lo scrittore Alexi Zentner, classe 1973, nato in Ontario ma che abita da sempre negli Stati Uniti (a Ithaca, New York), nel romanzo Il colore dell'odio (66thand2nd, pagg. 336, euro 18, traduzione di Gaspare Bona) ci racconta come, soprattutto fra gli esponenti più poveri dell'America Bianca, stiano sempre più proliferando il suprematismo, il razzismo e l'intolleranza per gli stranieri. Non è il solito romanzo piagnisteo o sinistrato perché l'autore conosce bene la violenza e sa come raccontarla sin dai piccoli particolari, come suggerisce anche il titolo originale Copperhead che ha più significati.
Su tutto rimanda agli esponenti del movimento politico statunitense che si formò durante il periodo della guerra di secessione all'interno del Partito Democratico con George Washington per lottare in favore dei diritti dei neri e poi il titolo rimanda a una canzone di Steve Earle e a quella Copperhead Road dove canta di soldati ridotti a derelitti e distrutti dal ritorno a casa. Perché in questo romanzo si combatte: non sul campo di battaglia, ma in quella guerra che è la vita.
Già autore dell'ottimo Il ghiaccio fra le mani (edito in Italia da Einaudi nel 2012) Alexi Zentner ha scritto anche, con lo pseudonimo Ezekiel Boone, quattro thriller, bestseller in tutto il mondo, noti come «The Hatching Series».
La sua abilità nel creare fiction violente ha senz'altro giovato al ritmo di questo romanzo che, malgrado il tema suprematista sia oggi molto abusato e faccia parte dei libri più conosciuti della storia della letteratura americana, mantiene intatta la propria originalità.
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