Un torbido intrigo nei sacri palazzi

Il nuovo romanzo di Pietro Caliceti riflette sull'essenza della religione

Un torbido intrigo nei sacri palazzi

Pietro Caliceti se fosse americano sarebbe uno dei nomi di punta dei thriller: soprattutto tra i financial thriller e i legal thriller ma soprattutto riuscirebbe a superare i generi perché con questo suo L'Opzione di Dio (pagg. 416, euro 16), appena edito da Baldini Castoldi, dimostra come questo suo terzo romanzo potrebbe avere successo in tutto il mondo.

Gli elementi ci sono tutti: l'autore, uno dei più potenti avvocati esperti di diritto finanziario al mondo (l'abbiamo visto seduto con Cameron e Blair); la trama che supera ogni aspettativa data dal titolo per raccontare non soltanto i legami tra alti prelati, banche e alta finanza; la scrittura: potente, evocativa ma al contempo leggibile a tutti e soprattuto un page turner senza essere studiato a tavolino: negli Stati Uniti i pageturner sono quei libri studiati per farti cambiare pagina, per farsi leggere come si guarda una serie tv.

In Caliceti c'è naturalezza nel raccontare storie che in molti hanno già affrontato ma con piglio diverso: dai saggi instant book che vogliono far scandalo ai vari Dan Brown. Nulla da togliere a questi bestseller ma Caliceti ha una marcia in più: non mancano in questo romanzo gli elementi di saggi bestseller, ma ciò che è potente non sono tanto gli ori di un papato che sembra tornato al potere temporale delle Crociate ma al centro è l'uomo ma soprattutto l'Assenza.

L'uomo che si confronta con l'Assenza: di Dio, di senso, di ragione. E si trova solo, davanti a preghiere prestampate, a lottare contro una forza invisibile che sta al lettore capire. Sembra in certi passaggi il Dostoevsky che si perde senza perdersi, quello non solo dei Fratelli Karamazov ma sopratutto quello di Povera Gente. E anche se con più timidezza rispetto ai Miserabili di Hugo sembra ricordaci lo scrittore francese quando nelle prime pagine descrive una folla immensa di condannati ai lavori forzati che si strattona ma non vedono il Vescovo se non da lontano e se non il suo anello che brilla: «Ecco quello è un vescovo» dice Jean Valjean.

Caliceti ci racconta questo:nell'anno del Papa solo in San Pietro durante la pandemia.

A voi la scoperta di uno dei romanzi migliori di quest'anno e che meriterebbe minimo una serie televisiva o di essere tradotto. Perché Caliceti sa come raccontare senza spezzare il filo dell'eresia.

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