"Torna Domenica In. Non ci sarà Conte ma aspetto la visita della De Filippi"

Da domani lo storico format di Raiuno "Inizio con Romina Power e Loretta Goggi"

"Torna Domenica In. Non ci sarà Conte ma aspetto la visita della De Filippi"

Nel giugno scorso Mara Venier era a casa sua, col piede fratturato. A un certo punto sul cellulare le arriva un messaggio. «Zia riprenditi. Abbiamo un ballo che ci aspetta». Firmato Achille Lauro. «A me l'idea de balla' co' Achille Lauro - commenta (significativamente senza concludere) la signora della domenica -. Però ora eccomi qua. Ora so' pronta». Pronta a riprendere in mano le sorti del suo programma-bandiera dopo la più travagliata delle sue dieci edizioni. Per una numero undici che sia (finalmente) «una vera Domenica In».
E pensare che la prima volta che misi piede in questo programma, nel 1982, dovettero portarmici di peso. Ero semisconosciuta e timidissima: con Nino Manfredi e Renato Pozzetto dovevo promuovere il film Testa o croce. Ma proprio non volevo saperne. Allora Manfredi mi prelevò a forza a casa mia. E Baudo, che presentava il programma, Bravina, la ragazza commentò -. Peccato che non apra bocca...».
Mentre quasi quarant'anni dopo, totalmente sola e immobilizzata da un piede fratturato, ha dovuto reggere la Domenica In dell'era Covid proprio a forza di parole.
«Parlavo nascondendo il terrore. Ho un'età a rischio (a ottobre saranno 70) e il novembre precedente mio marito s'era beccato una polmonite bilaterale. Navigavo in un mix di paura e senso d'inadeguatezza: abituata a fare intrattenimento ora mi ritrovavo sola, in uno studio completamente vuoto, a trattare di contagi e decessi con tre telecamere puntate addosso. Nei camerini deserti mi truccavo da sola, sentivo il rumore dei miei passi. Quando poi il vice ministro della Salute Sileri, che doveva essere nostro ospite, è risultato positivo, allora sono crollata. Basta, non ce faccio più. Ma il direttore di Raiuno è stato abile. Ha tirato fuori la frase magica: Ricorda che tu rappresenti tutta la Rai. E che il pubblico ha bisogno di te».
Era vero?
«Al pubblico devo tanto. E qualcosa dovevo restituirgli. Ho chiesto mezz'ora. E mi sono rimessa i piedi».
Finché non è caduta dalle scale, fratturandosi il piede.
«Osso cuboide, per la precisione. Allora il povero direttore ha sospirato: E ora che fai, ti fermi?. Ma manco per niente! Non mi sono fermata per il Covid, mi fermo per il cuboide? Cosi ogni domenica mi pigliavano di peso, mi mettevano davanti alla telecamera, poi mi ripigliavano e a casa mi rimettevano a letto».
Stavolta però il direttore Coletta (che sta pensando di affidarle una prima serata nella tarda primavera del 2021) ha assicurato che, Covid o non Covid, questa sarà «una vera Domenica In».
«In realtà non so bene cosa sarà: lo vedremo strada facendo. L'idea iniziale era ricostruirmi attorno un cast, come nelle mie primissime edizioni, per dare più visibilità ad altri. Poi con Coletta ci siamo guardati. Lasciamo tutto com'è?, m'ha chiesto lui. E m'ha tolto le parole di bocca. Così in studio mancherà ancora il pubblico ma ci sarà l'orchestra, sia pure ridotta a quattro elementi. Per le puntate successive stiamo preparando anche un quiz con delle famiglie in collegamento. E continuerò le mie interviste non interviste. Quando Aldo Grasso ha scritto intervista come fosse sul divano di casa sua, pensava forse di offendermi. Invece non poteva farmi complimento migliore».
A parte il messaggio augurale per gli studenti che il premier Cote aveva registrato per voi, e che invece in un secondo momento è stato annullato, da dove ripartirà l'edizione numero undici?
«Da dove s'era fermata la dieci: da Loretta Goggi e Romina Power, amiche carissime cui mi lega tanto. Poi verrà il virologo professor Le Foche per analizzare la situazione Covid; quindi Anna Tatangelo, Claudio Amendola e in collegamento Mika, per parlarci del suo progetto di sostegno al popolo libanese I love Beirut».
È vero che finalmente, già annunciata l'anno scorso, in una prossima puntata avrà anche la sua amica Maria De Filippi?
«Tutto è nato tre anni fa, quando le manifestai riconoscenza e affetto perché era stata l'unica ad aiutarmi, dopo che ero stata leggermente allontanata dalla Rai. Ha assicurato che prima o poi verrà a trovarmi».
E gli ascolti altissimi anche a causa del lockdown, ora che l'autoreclusione è passata, come saranno?
«Non sono una patita degli ascolti. Di solito è mio marito a leggerli e a dirmi È andata bene. Figuriamoci: io scambio le fasce orarie coi dati d'ascolto, e mi piglia regolarmente un accidente. Cosi non li leggo più».
Solitudine, cuboide e paura a parte, cosa le è pesato di più della Domenica In stile Coronavirus?
«Il non poter abbracciare nessuno. Io sono molto fisica.

Tanto che quando Romina Power è venuta in trasmissione nonostante il giorno prima avesse perduto la sorella Taryn, me ne sono fregata delle regole e l'ho abbracciata lo stesso. Sono stata molto criticata, per quell'abbraccio. Ma l'affetto che ci siamo scambiate in quel momento non potrò mai dimenticarlo».

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