C'è "Pallino" Cinà sulle orme di Sinner. Ma niente fretta...

Tifa Djokovic, ha vinto il primo match in un Master 1000 e sta scalando il ranking

C'è "Pallino" Cinà sulle orme di Sinner. Ma niente fretta...
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L'importante adesso è non fargli fretta, ma di sicuro la prima vittoria in un Master 1000 verrà ricordato come il primo passo di una luminosa carriera. Federico Cinà, 18 anni il prossimo 30 marzo, palermitano, non è una sorpresa per chi lo segue da tempo, sapendo che da una famiglia del genere non poteva innanzitutto che uscire un bravo ragazzo. E poi un tennista di grande livello.

Il papà Francesco è stato il coach di Roberta Vinci e l'ha accompagnata ai successi in singolare e in doppio con Sara Errani: lo vedete, quel bimbo futuro campione, in una foto mentre abbraccia le due vincitrici di Wimbledon quando aveva solo 7 anni, «e sono stato fortunato a poter girare il mondo nel circuito insieme a loro». La mamma Susanna è stata tennista anche lei, e di sicuro questo è servito a mettere sulla strada giusta uno che con la racchetta si è fatto strada battendo avversari e record. Tanto che, prima di arrivare a Miami, Federico ha vinto il suo primo torneo Challenger in Grecia, battendo in due set il russo Karatsev (che è stato nella Top 15 mondiale) e diventando il più giovane di sempre a raggiungere un risultato del genere. Poi ci sono, inevitabili, i paragoni con Jannik Sinner, perché la vittoria in Florida contro l'argentino Comesana (numero 60 della classifica) ha scatenato ovviamente la caccia al numero. E allora: Cinà è il 2 mondiale under 18 e alla sua età Jannik era numero uno, ma non è detto che accada presto lo stesso. E poi adesso sta scalando con la stessa velocità il ranking: da 441 passerà a 369 in un botto, e chissà se dovesse fare un nuovo miracolo italiano contro Dimitrov. Difficile ma, ormai, non del tutto impossibile.

Insomma: l'Italia ha scoperto Pallino, che è poi è il suo soprannome. Ma soprattutto ha capito che alla fine si può essere bravi tennisti e persone per bene, senza dover derogare ai propri principi per diventare il numero uno («è il mio obbiettivo» ha ammesso). Sinner, in pratica, non è più un'eccezione, anche se poi Cinà, in effetti, è tifoso di Djokovic: «Sono felice è stremato ha detto dopo aver vinto il match della vita (per ora) in preda ai crampi -. Ho dato tutto, non potevo mollare. Ho lavorato tanto quest'anno per migliorare, molto per rendere più incisivi servizio e diritto, e i risultati si stanno vedendo. E adesso non vedo l'ora di misurarmi con uno dei tennisti più forti». Federico è arrivato a Miami con una wild card, ovvero un invito che certifica il suo status di grande promessa. Ed ora comincia a pensare che davvero che sia arrivato il momento di fare il grande passo.

Eppure, già programma di tornare a farsi le ossa nei circuiti minori, perché alla fine la logica resta quella del lavoro, un colpo dopo l'altro, senza mettersi fretta. Facciamo anche noi, niente fretta: vedremo sbocciare un nuovo campione.

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