Il calcio non faccia dimenticare subito tutto

Non solo calcio: gli altri sport sono importanti e meravigliosi. E non soltanto ogni 4 anni

Il calcio non faccia dimenticare subito tutto
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Non pensiamo per una volta al record di quaranta medaglie come a Tokyo tre anni fa, ai due ori in più rispetto a quella spedizione che in tutto fanno dodici, ai tredici argenti, ai quindici bronzi, ai venticinque legni, proviamo invece almeno per una volta a non dimenticare tutto questo già da domani. Quando mancheranno cinque giorni all'inizio del campionato di Serie A. Ricordate? Il campionato che un mese e mezzo fa ci aveva regalato tutte quelle gioie da «siamo una squadra fortissimi». Non è per ingenerare una lotta suicida con lo sport più popolare, è per generare un minimo di riflessione colta dal punto di vista sportivo perché il conteggio delle medaglie è fastidioso sia fatto alla vigilia che al termine dei Giochi. Rivela un segno di debolezza di tutti gli sport rispetto al calcio. È come se ogni quattro anni si aprisse un cassetto che scorre cigolante per estrarre un foglio impolverato con il numero di medaglie per dire e urlare «ehi, guardate, siamo importanti anche noi». Ma siete importanti, e oltre che importanti siete meravigliosi, non c'è bisogno di sbandierare metalli.

Facciamo invece che da domani saremo capaci di portare i nostri figli a provare il tiro a segno come quello al volo, e l'arco, portiamoli a sporcarsi nel nuoto di fondo, per carità, non nel Lambro o il Tevere, portiamoli al taekwondo e non solo al calcio, al tennis, al basket, al volley. Anche se il volley ci ha regalato una gioia immensa, alle olimpiadi la pallavolo resta una degli sport forti, uno di quei pochi che non ha bisogno dei giochi per diventare più grande. L'atletica è la regina, il nuoto il re delle olimpiadi, regalano emozioni e medaglie che pesano terribilmente esattamente come pesa praticarli. Ma la Defense Arena e lo Stade de France sono stati dei templi del nuoto e dell'atletica pieni come fossero tutte finali mondiali di calcio.

Medaglie a parte, conta sapere che torniamo da Parigi ribadendo il quarto posto per indice di competitività olimpica dopo Stati Uniti, Cina e Germania e che a Rio avevamo centrato 57 finali, qui una ventina in più, e che, sì, siamo grandi assieme al calcio. E, da domani, vediamo.

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