Fausto Gresini aveva fatto la scelta giusta, quella di tornare ad essere un team indipendente come ai tempi della Honda e delle soddisfazioni che hanno accompagnato i successi di Daijiro Kato, Sete Gibernau, Marco Melandri e poi il crescendo di risultati di Marco Simoncelli. Non era pentito di avere prestato la sua organizzazione all'Aprilia ma sentiva il bisogno di riprendere il comando delle operazioni, di scegliere, di rischiare, di metterci del suo. E quando il covid si è portato via Fausto, la famiglia Gresini ha fatto la scelta difficile e giusta di andare avanti nel suo nome, dando continuità a un gruppo di persone capace di fare squadra. Per dare vigore al progetto ci si è affidati a Enea Bastianini, che Fausto ha accompagnato nei primi passi nel Mondiale Gp. E così come c'è tanto di Fausto Gresini nella squadra che porta il suo nome, c'è tanto di Bastianini in questa vittoria arrivata alla prima gara della ritrovata indipendenza. Team satellite e pilota satellite a salvare una Ducati altrimenti in estrema difficoltà. Il gran finale di una giornata aperta dal successo di Andrea Migno in Moto3 (foto). A lungo mascotte della Academy di Rossi, all'ombra di Valentino è cresciuto fino ad agguantare le posizioni che contano e presto vedremo se con la costanza che serve per il titolo.
Stesso discorso per Vietti Ramus che nel primo Gp del dopo Rossi ha portato al successo al Team VR46, quello della Moto2, con un assolo straordinario, in testa dal primo all'ultimo giro per la gioia di Uccio Salucci, che non ha avuto il tempo di sentirsi solo. Valentino ci manca, ma abbiamo qualche campioncino, cresciuto o meno alla sua scuola, con cui consolarci.
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