
L'Italia si illude poi viene presa a testate. Sarà solo la Nations league, ma per i tedeschi è un'altra rivincita ufficiale dopo anni di delusioni. Anche grazie all'effetto San Siro, stadio dove la Germania non perde da 85 anni e 8 partite (Mondiali '90 compresi) e l'Italia invece ha improvvisamente cominciato a trovarsi male, infilando la terza sconfitta nelle ultime cinque apparizioni, la seconda consecutiva dopo il rovescio con la Francia di quattro mesi fa. Un'Italia che viene illusa da Tonali dopo 9 minuti, ma poi finisce rimontata da due colpi di testa nella ripresa che scoprono i nervi di una difesa ormai allarmante.
Si comincia secondo le migliori tradizioni del nostro calcio: fischi sonori del gentile pubblico all'indirizzo dell'inno tedesco in un San Siro annebbiato e intossicato dai fumogeni che, in assenza degli ultrà, provvede a sparare direttamente la federcalcio nella scenografia pre gara. Fumogeni che per fortuna non annebbiano le idee di un'Italia che parte bene, mentre la Germania si affida sostanzialmente all'estro di Musiala. Tanto che dopo soli 9 minuti, al primo vero affondo, Barella lancia Politano che sfrutta una colossale dormita di Raum e serve al centro l'assist prezioso su cui Tonali va a infilare l'incolpevole Baumann. È la rete che mette subito l'Italia anche in vantaggio tattico, visto che gli azzurri possono stare a guardare i macchinosi tedeschi (apprezzati per la maglia vintage, stile Mondiali del 66) che arrivano a impensierire Donnarumma solo con una conclusione centrale da fuori di Goretzka. Gli azzurri invece ripartono con sicurezza soprattutto sull'asse Barella-Tonali che fanno viaggiare la palla e portano nuovamente l'ex milanista a colpire con una sventola da fuori alla mezz'ora parata da Baumann.
Nella ripresa però Nagelsmann cambia centravanti e cambia subito la musica perché il nuovo entrato Kleindienst al primo cross (48') lascia sui due piedi Bastoni e incorna di testa per l'1-1. Situazione capovolta con gli azzurri colpiti a freddo come la Germania nel primo tempo. Tanto che al 52' è Donnarumma che evita l'uno-due immediato uscendo sui piedi di Kimmich.
L'Italia ci mette parecchio a rimettere a posto le idee e bisogna aspettare il 67' per un insidioso diagonale di Kean sopra la traversa e per la migliore occasione della ripresa sventata di piede da Baumann su Raspadori.
Ma a un quarto d'ora dalla fine un'altra testata, questa volta di Goretzka su corner, lascia di pietra Donnarumma (anticipando ancora Bastoni) e completa il ribaltone tedesco. Ora bisognerà recuperare a Dortmund, dove abbiamo vinto una semifinale mondiale, ma l'ultima volta in Germania finì con un 5-2 da incubo
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