Degenek, il difensore che si fa beffe di Messi

Dovrà imbrigliare il genio di Leo: «Un onore affrontarlo? No, l'onore è trovarci qui oggi»

Degenek, il difensore che si fa beffe di Messi

Sì, sì Messi, e allora? Nell'Argentina non ce ne sono undici di Messi e poi è uno come me, due gambe, due braccia, una testa. Cosa penso? Penso che non sia un onore giocare contro di lui, invece è un onore giocarci questo ottavo, Messi lo ammiro, sono un suo fans ma ho anche una gran voglia di batterlo. E vi do questa notizia, la mia voglia di vincere la coppa del Mondo è maggiore della sua. Milo Degenek nella difesa a quattro dei socceroos gioca a destra, serbo d'origine, uno che ha girato il mondo e si è guadagnato onestamente da vivere calciando il pallone, mai da fenomeno e forse la categoria gli è sempre andata un po' di traverso, paga modesta, poche luci, stasera gioca, o almeno è in formazione, ma adesso ha trovato il modo di mettersi in vetrina e ha fatto ancora una volta tutto da solo, in questo mondiale le vie sono infinite e se incrocerà Leo farà notizia, se poi anche per caso gli porta via la palla sarà il suo personalissimo trionfo.

Miloš Degenek

Piccola storia per una ottavo che ne dà poche, l'Australia è li quasi per caso, poca roba per tenere Scaloni sulla punta del seggiolino, anche se ci prova, chissà se gioca Di Maria, chissà se gli fa fare un giro anche a Dybala, il Brasile è fortissimo.

Leo comunque stasera gioca la sua millesima partita, secondo match point per raggiungere altri traguardi, i gol di Gabriel Batistuta per esempio, è a otto, gliene mancano solo due e sarebbe doppio evento perché in una fase finale del mondiale non è mai andato in gol, ha tirato in porta 23 volte ma gli è andata sempre male.

Altre cose meno importanti. L'esclusione di Paulo Dybala fa notizia solo perché in realtà non ce ne sono altre, l'Argentina è uscita bene dal girone e adesso è nel ristrettissimo gruppo di quelle che possono vincere questo Mondiale e Paulo è un fastidio che Scaloni sdogana in fretta. Non lo ha mai convinto, è arrivato in Qatar all'ultimissimo minuto per colpa dei suoi muscoli di cristallo, trentatre giorni fermo in campionato, alla fine Scaloni gli ha trovato un posto sull'aereo quasi per pietà. Magari poteva diventare un tormento l'esclusione di Lautaro Martinez ma Alvarez ha giocato un fior di partita e ha anche segnato e quando nei minuti finali il Toro lo ha sostituito bastava guardare la faccia di Scaloni per capire quanto si compiaceva della sua scelta. Lautaro è entrato in campo vuoto, ha calciato di destro e male solo davanti al portiere poi è rientrato mesto verso il centrocampo scuotendo la testa, questo per ora non è il suo mondiale.

Ma la storia è ancora lunga e difficilmente sarà l'Australia a scrivere l'ultima pagina, la vittoria della Seleccion praticamente non è pagata, fa più gioco la puntata sul primo marcatore argentino, Messi è a 3,45. Ma adesso Leo vola, non preoccupa neppure il quarto con Olanda o Stati Uniti, l'unico che tiene duro è Milo Degenek.

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