Una via economicamente sostenibile

Il club aprirebbe una nuova strada chiudendo il digiuno peggiore della sua storia

Una via economicamente sostenibile

Ultima chiamata per lo scudetto, ma non per uno scudetto qualsiasi. Perché quello che aspetta oggi il Milan a Reggio Emilia potrebbe essere un crocevia fondamentale, tra un passato prossimo non certo esaltante e un futuro accattivante, da scrivere con nuovi investimenti. Non solo, ma sarebbe uno degli scudetti più inattesi della storia rossonera, in quanto nove mesi fa la squadra di Pioli non è certo partita in pole position nella griglia dei favoriti. Eppure il Diavolo e il suo popolo hanno preso coscienza strada facendo della grande opportunità, onestamente anche grazie ai tanti punti gettati per strada dagli avversari più accreditati, esclusa l'Inter che sta tenendo il fiato sul collo dei rossoneri fino all'ultima tappa.

A proposito di Inter, uno dei motivi principali che stanno dietro questo scudetto è proprio l'opportunità per il Milan, non solo di scucirlo dalle maglie dei cugini, ma anche di eguagliarli nella classifica assoluta dei titoli italiani a quota 19, a un solo passo dalla seconda stella che altrimenti finirebbe già questa sera proprio sulle strisce nerazzurre.

Ma contro il Sassuolo, il Milan ha l'occasione per chiudere un lungo decennio di delusioni, di progressivo allontanamento dai quartieri alti del calcio italiano, oltre che europeo. Un decennio che ogni anno sembrava spingere il Diavolo sempre più in basso, in classifica e nella considerazione. Perché questo scudetto arriverebbe dopo 11 anni dall'ultimo, eguagliando l'attesa più lunga del dopoguerra, quella tra il titolo del 1968 e quello della stella nel '79. Con la differenza che in quelle undici stagioni di digiuno tricolore il Milan vinse una coppa Campioni, un'Intercontinentale, una coppa Coppe e due coppe Italia, mentre nel deserto degli ultimi undici anni si vedono solo due effimere supercoppe italiane, che negli anni Settanta non esistevano nemmeno.

Un decennio di tormenti cominciati con la conclusione del grande ciclo berlusconiano e il progressivo disimpegno del Cav, passati attraverso la tragicomica esperienza cinese di Yonghong Li, per finire con la ricostruzione avviata dal gruppo Elliott, ma apparentemente più con l'occhio al bilancio che al campo. Ecco, oggi il popolo rossonero può mettersi alle spalle tutto questo. E il Milan può aprire la strada agli scudetti economicamente sostenibili.

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