"Una squalifica di otto mesi senza l'aggravante della premeditazione". È questo l'accordo raggiunto oggi tra la difesa di Eugenio Maria Luppi e la procura federale della Figc. L'ex giocatore del 65 Futa è finito a giudizio davanti al tribunale federale territoriale dopo aver esultato al gol facendo il saluto romano e aver esibito una maglietta con lo stemma della Repubblica Sociale Italiana (guarda il video). Una provocazione violentissima per un Comune che, oltre a essere medaglia d'oro al Valor Militare, è sicuramente uno dei simboli delle atrocità dell'occupazione nazista nel nostro Paese.
Nel novembre scorso, come aveva ricostruito l'edizione bolognese di Repubblica, Luppi aveva deciso di "festeggiare" il gol della vittoria contro la squadra di casa a Marzabotto, quando giocava tesserato per la società Futa 65 (ora ha cambiato team) nel campionato di seconda categoria, dimostrando apertamente la propria adesione all'ideale fascista. "È una questione di rispetto per la memoria di chi ha dato la vita per la libertà e la democrazia", aveva immediatamente commentato il sindaco Romano Franchi. Luppi aveva infatti fatto il saluto romano e aveva mostrato agli spalti una maglietta con lo stemma della Rsi. "Non possiamo archiviare episodi di questo tipo come semplici ragazzate", aveva tuonato l'Anpi.
Inizialmente la procura federale della Figc aveva chiesto
un anno di squalifica con l'interdizione all'accesso ai campi. Oggi è statao raggiunto un accordo che sembra soddisfare entrambe le parti e che dovrà essere convalidato dal tribunale nei prossimi giorni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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