Gabriele Gravina è stato eletto presidente della Figc. Ha ottenuto il 92,2% dei voti (al primo turno serviva il 75%). Si chiude la gestione commissariale di Roberto Fabbricini, durata 9 mesi e iniziata il 1° febbraio dopo la mancata elezione del presidente nella precedente assemblea elettiva di fine gennaio. La crisi della Figc si era invece aperta quasi un anno fa, il 13 novembre 2018, con la mancata qualificazione dell'Italia ai Mondiali in Russia, seguita una settimana dopo dalle dimissioni dell'allora presidente Carlo Tavecchio.
Ex numero uno della Lega Pro, Gravina nasce come imprenditore, passando poi allo sport. Per dodici anni, dal 1984 al 1996, è stato presidente del Castel di Sangro, squadra del piccolo comune in provincia dell'Aquila (5mila abitanti), che ottenne ben cinque promozioni in dieci anni, arrivando a disputare la Serie B.
Dopo alcune esperienze in lega C e in Figc, per due anni è stato membro di Commissione tecnica e amministrativa dell'Uefa. In seguito è stato capo delegazione della nazionale di calcio Under 21, guidando la delegazione azzurra anche ai giochi olimpici del 2004 e 2008. Oltre ad alcuni incarichi nel cda di banche, è stato anche docente di corsi universitari di management sportivo e gestione organizzativa. Dal dicembre 2015 è stato presidente della Lega di calcio professionistico (Lega Pro), incarico che ha ricoperto (confermato) fino alle dimissioni dello scorso 15 ottobre.
All'assemblea di oggi, riunitasi all'hotel Hilton di Fiumicino, dei 258 delegati accreditati (pari a 486 voti) non ha partecipato il presidente del Milan, Paolo Scaroni, che non è riuscito a raggiungere Fiumicino a causa di un volo cancellato all'ultimo momento.
"Devo ringraziare tutti per il supporto e per il sostegno - ha detto Gravina appena eletto - per le energie che ciascuno ha dato alla mia azione per arrivare a determinati obbiettivi. Ringrazio per la fiducia, per chi vuole vivere la straordinaria esperienza di rilancio del calcio italiano. Dobbiamo puntare moltissimo nel coccolare la passione di tanti dirigenti del calcio italiano, e far sì che ci sia la massima crescita e professionalità, e dobbiamo fare sì che ci sia da parte di tutti la massima collaborazione e supporto. Ora è il momento di lavorare.
Il progetto è stato definito ambizioso, so che bisogna lavorare, bisogna non solo saper agire ma anche sognare, progettare e credere. Credo in quello che ho scritto, credo nei miei compagni di viaggio. Il calcio non può più aspettare quindi ripartiamo insieme".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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