Non più Villar Perosa. Non quest'anno, almeno. Tutti allo Stadium, per un allenamento gratuito a porte aperte (previa prenotazione) con tanto di partitella contro la Next Gen: così ha deciso la Juventus e così è stato ieri. In una Torino soleggiata ma non caldissima, con gli spalti che hanno accolto oltre le ventimila persone che erano state ammesse per applaudire la Signora. All'esordio in Italia, dopo avere giocato (e vinto) negli Stati Uniti contro Milan e Real Madrid. «Un momento speciale, nella nostra casa, per sentirsi più vicini che mai e darci la carica per il via della nuova stagione», così aveva spiegato la società dando il senso alla nuova iniziativa, primo episodio di una serie che ne vivrà altri culminando poi in autunno in un altro grande evento spettacolare ancora da condividere. «Ricominciamo vicini, perché il modo migliore di affrontare le sfide che ci aspettano è solo uno: essere insieme».
Detto e fatto, appunto. Cambiando la tradizione, ché a casa Agnelli la Juventus ha quasi sempre giocato nel bel mezzo di agosto per rendere omaggio alla Famiglia che proprio quest'anno festeggia una proprietà lunga cento anni: ieri allo Stadium era presente anche John Elkann, arrivato in elicottero a godersi lo spettacolo mostrandosi vicino alla squadra dopo un'estate a dir poco particolare, non tanto (non ancora, almeno) in sede di calcio mercato quanto nelle aule di tribunale. Adesso però si volta pagina, aspettando Lukaku (ma davvero? Ieri i presenti hanno fatto chiaramente capire di non volerlo dopo gli striscioni della notte) e intanto applaudendo Vlahovic (poi sostituito dal redivivo Kaio Jorge, tre volte in gol), schierato ieri al fianco di Chiesa nell'undici iniziale e autore di una doppietta grazie a un rigore e a una punizione. A Villar se ne saranno fatti una ragione, anche se un paio di settimane fa il sindaco si era lamentato del mancato arrivo dei bianconeri: dodici mesi fa in realtà le polemiche avevano riguardato l'elevato costo dei biglietti, non imputabile però alla Juventus quanto agli organizzatori.
Si va avanti, insomma: con Danilo (ieri assente) nuovo capitano, Bonucci fuori rosa (ma presente allo Stadium a firmare autografi), Weah nuovo idolo da conoscere, Chiesa da rilanciare al pari di Milik e Kean, pimpanti e a
segno anche loro per quel che vale. Sabato, contro l'Atalanta, si farà quasi sul serio: poi, finalmente, il campionato. Intanto sul caso plusvalenze la procura di Bologna ha chiesto l'archiviazione per l'affare Orsolini.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.