Sinner-Alcaraz. Un dualismo che potrebbe segnare un'era? Vedremo. Di sicuro c'è che siamo prossimi al sipario dei Big-Three. L'assenza di Djokovic alle Atp Finals iniziate ieri lo conferma. Dopo l'uscita di scena di Roger Federer, anche il suo eterno rivale e amico Rafa Nadal lascerà all'indomani delle Finali di Coppa Davis a Malaga. Resiste Novak, che con orgoglio e classe è ancora l'unico che può impensierire Jannik e Carlos, ma ha iniziato a gestirsi. Ne abbiamo parlato con chi ha avuto una storia sul campo da tennis in passato, vincendo un titolo junior a Wimbledon ed esaltandosi con la maglia azzurra in Coppa Davis. Attualmente tecnico Fitp e voce tecnica su SuperTennis, Diego Nargiso è sicuro: chi è il più forte tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz? «Dico Sinner perché diventerà un giocatore imbattibile, a patto di non avere problemi fisici. L'altro invece avrà sempre giocate fantastiche, ma dovrà fare i conti con qualche alto e basso perché è nella sua natura e nel proprio modo di intendere il tennis».
Ma Alcaraz ha vinto i due Slam più prestigiosi quest'anno e ha sempre battuto Sinner in match ufficiali.
«Il mio è un ragionamento in prospettiva e poi alla fine nel tennis a pesare sono quanti titoli vinci e che continuità hai. Sinner nel 2024 ha vinto molto più di Alcaraz, altrimenti non avrebbe 4000 punti di vantaggio in classifica. Gli scontri diretti possono avere una valenza relativa in quanto in una sola circostanza si sono incontrati a livello Slam e ha, sì, vinto lo spagnolo, ma Sinner veniva da un periodo in cui era stato fermo per problemi ben più importanti di quelli dell'iberico».
A questo proposito, è stato importante il successo nel Six Kings Slam per Jannik?
«Va detto che parliamo di un'esibizione e non di un torneo ufficiale con tutti i distinguo del caso però sicuramente per l'altoatesino era importante vincere anche per dare un segnale a se stesso e al suo rivale».
Atp Finals a parte, un Sinner che noi tutti speriamo possa trascinare l'Italia, come l'anno scorso, alla vittoria della seconda Coppa Davis consecutiva. Azzurri favoriti?
«Certamente. Hanno il n°1 del mondo in squadra e Volandri può contare su altri validi singolaristi: un Berrettini in più rispetto all'anno scorso, e su un doppio collaudato, formato da Bolelli e Vavassori. Per cui, ci sono tutti i presupposti per vincere ancora».
Ci potrebbe essere una Finale a Malaga contro la Spagna di Alcaraz e Nadal, che giocherà in questa circostanza la sua ultima competizione in carriera. Cosa ci può dire di Rafa e quanto mancherà al tennis?
«Parliamo di un fuoriclasse assoluto, faceva già parlare di sé a livello giovanile. Nadal è andato oltre perché non si è dimostrato solo uno straordinario campione, ma un vero esempio di comportamento dentro e fuori dal campo».
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