Juve da non credere

Dopo l'impresa di Lipsia, tifosi entusiasti: Motta è riuscito là dove Sarri (con troppi senatori in campo) non ce l'aveva fatta: dare il bel gioco

Juve da non credere
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Potrebbe essere la volta buona. Quella in cui la Juventus riuscirà a coniugare il risultato con il bel gioco. O, per lo meno, cercherà di abbinare il risultato a un senso estetico che non sempre ha avuto nel corso della sua storia più recente. Thiago Motta potrebbe insomma riuscire là dove Maurizio Sarri, all'epoca ingaggiato per andare oltre Allegri, aveva fallito: non tanto per il risultato - avendo la sua Juve vinto il campionato quanto per il modo. Venendo sopportato dall'ambiente, inteso sia come i calciatori (almeno alcuni, sostanzialmente i senatori di allora) che la società e in primis l'allora presidente Andrea Agnelli, con il quale il feeling non era mai sbocciato. Non per nulla, quel matrimonio era durato lo spazio di una stagione e poi addio.

Adesso, cambiato il timone societario e senza più remore nel cercare una strada nuova, il futuro pare davvero alla portata: un allenatore giochista' come l'italo-brasiliano, una squadra rinnovata e affamata, una mentalità propositiva e per nulla sparagnina rendono la truppa bianconera un cliente pericolosissimo per chiunque. Se ne è accorto il Lipsia, ribaltato quando tutto pareva ormai scritto: in vantaggio nel punteggio e in superiorità numerica, i tedeschi sono stati travolti dalla sfrontatezza bianconera testimoniata dalla sostituzione di un difensore (Savona) con un centrocampista (Douglas Luiz) nel momento più complicato del match. La squadra ha risposto presente, sono arrivati i tre punti e la stagione bianconera potrebbe essere arrivata a una svolta: quella della consapevolezza e di una certa arroganza tecnico-tattica capace di spaventare tutte le avversarie. È una Juve che, su otto partite disputate (sei in campionato e due in Champions), ha già segnato tre gol tutti insieme per cinque volte senza perdere solidità difensiva e senso della concretezza: «Difendiamo e attacchiamo tutti insieme così Thiago Motta . La collaborazione è fondamentale». Lo dicono più o meno tutti gli allenatori, lui lo fa per davvero.

Adagiarsi sull'impresa compiuta in Germania non sarà comunque ammesso e il gruppo dovrà anche ovviare al ko di Bremer (oltre a quello di Nico Gonzalez, out un mese), cui è stata riscontrata la rottura del legamento crociato e del menisco del ginocchio sinistro: stagione finita e tegola non da poco, visto che il brasiliano era stato fino a due giorni fa il solo ad avere giocato tutti i

minuti a disposizione. A meno di un improbabile ritorno sul mercato degli svincolati (Sergio Ramos e Kjaer, tra gli altri), per coprire il buco in mezzo, Thiago Motta si dovrà arrangiare con Gatti, Kalulu, Cabal e Danilo.

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