Kean, la grande occasione nella sfida delle sfide. "È più adatto di Retegui"

Il ct lancia il viola: unico gol con Israele nell'ultima da titolare. Non battiamo i tedeschi da 13 anni

Kean, la grande occasione nella sfida delle sfide. "È più adatto di Retegui"
00:00 00:00

Stasera a Milano, domenica a Dortmund. Riecco Italia-Germania in 180 minuti, in palio le finali di Nations League e la loro organizzazione oltre che un più agevole cammino per guadagnarsi il Mondiale. «Quello che riesci a fare in partite così ha un peso superiore rispetto ad altre sfide, sono gare piene di fascino», le descrive Luciano Spalletti. Ripensando allo sliding doors del settembre scorso. «Come situazioni che ci possono far crescere, e ce ne sono molte, assomiglia molto a quella di Parigi». Quando gli azzurri vinsero con la Francia dando un primo colpo di spugna alla loro immagine disastrosa dell'Europeo. Dove si affacciò per la prima volta ad alti livelli anche Riccardo Calafiori, oggi uno dei punti fermi della Nazionale, che parla della sfida con i tedeschi come di «una pagina fondamentale per vedere a che punto siamo».

Si torna al Meazza dopo 123 giorni e il ko con la stessa Francia, passaggio a vuoto nella rinascita azzurra. «Sarà una bella gara che entrambe giocheranno per vincere, loro ci metteranno la qualità che hanno, costringendoci a scegliere come affrontarla», dice il ct. Che perde Mateo Retegui (risentimento muscolare alla coscia destra) e quell'attacco azzurro finalmente ricco dopo anni diventa improvvisamente più ridotto. Niente bomber della serie A a impensierire la difesa teutonica («non ce la faceva, il problema non è ben definito, ma come sempre nel dubbio mandiamo a casa il giocatore per farlo recuperare per il campionato», così Spalletti), tocca a Moise Kean, titolare l'ultima volta il 9 settembre 2024 in Israele quando segnò il suo unico gol in sette presenze e 256 minuti giocati con Spalletti e stasera alla 20ª totale in azzurro. Per una gara così si fa preferire il centravanti viola, come il ct disse già nella sua tenuta di Montaione.

E ieri ha ribadito il concetto: «Siccome verrà fuori una partita da sbattimento, con continui ribaltamenti, Kean è più adatto. Retegui è più bravo nell'area di rigore, se accerchi l'avversario e la tieni nella sua area. Kean partendo da più distante va a sbattere su un paio di difensori avversari e conclude comunque in porta. Moise l'ho trovato molto migliorato anche come uomo, non solo come calciatore: è differente dal messaggio che manda, un ragazzo dentro la qualità morale di squadra che vogliamo creare». Benedizione per il centravanti viola, comunque già 21 reti in stagione, in attesa di altre scelte verso la gara di Dortmund: «Deciderò se mi servirà una prima punta e allora arriverà da noi Piccoli oppure una seconda e quindi toccherà a Baldanzi».

Non battiamo la Germania da 13 anni anche se nelle ultime sei sfide abbiamo raccolto quattro pareggi. Raspadori giocherà alle spalle di Kean, Cambiaso e Zaccagni forse saranno disponibili per la seconda gara, per cui spazio al ripescato Politano a destra.

In regia il dubbio: Ricci o Rovella. «Diversi ma entrambi bravi nella gestione e nella regia della squadra, il primo più mezzala che accompagna la squadra, il secondo più mediano, tignosissimo». Il laziale parte favorito.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica