
Negli ultimi 30 anni solo tre piloti avevano chiuso la prima gara della loro vita in Formula 1 con un piazzamento migliore del quarto posto ottenuto da Kimi Antonelli. Due, Hamilton e Villeneuve, sono diventati campioni del mondo. Il terzo, Kevin Magnussen, si è un po' perso per strada.
Ci sono tante statistiche che ci raccontano come il 18enne bolognese abbia cominciato a riscrivere la storia della Formula 1 con il quarto posto di Melbourne, ristabilito dai commissari grazie ad un video ripreso dall'elicottero presentato dalla Mercedes. Kimi non aveva tagliato la strada a Hulkenberg e così gli hanno tolto quei 5 secondi di penalità per unsafe release che lo avevano fatto retrocedere in quinta posizione. Comunque un record, visto che partiva 16° e aveva già realizzato la miglior rimonta da 23 anni a questa parte in una gara d'esordio. Kimi è anche il secondo pilota più giovane della storia ad andare a punti dopo Max Verstappen che in Malesia nel 2015 ci era riuscito a 17 anni 5 mesi e 27 giorni. Lui ha 18 anni 6 mesi e 19 giorni e ha ancora due gare di tempo per portare via a Max il record di vincitore più giovane della storia.
«Sono contento della mia gara. È un risultato che non mi sarei aspettato partendo da quella posizione, ma con la pioggia sapevo che poteva succedere di tutto. Il team mi ha guidato in ogni condizione possibile, sono contento di come abbiamo gestito il tutto», racconta con gli occhi pieni di felicità. Giro dopo giro ha dimostrato di avere sempre più confidenza nella sua Mercedes. Ha cominciato tranquillo, poi ha iniziato a macinare sorpassi da Hulkenberg e Stroll e non si è più fermato, azzeccando grazie al team la strategia quando è stato il caso di tornare alle gomme da bagnato al 44° giro. Ha guidato come un veterano in una gara dove quattro rookie su sei sono finiti a muro come i due espertissimi Sainz e Alonso. «Kimi ha dimostrato una grande maturità, oltre alla velocità che sapevamo avere», ha commentato Toto Wolff che era uno degli uomini più felici del paddock con due piloti là davanti in classifica e il vecchio amico Hamilton decisamente più indietro. Kimi è stato bravo a non lasciarsi travolgere dal cattivo esito delle qualifiche, quando passando sulla ghiaia entrata in pista alla curva 6, aveva danneggiato il fondo della sua Mercedes non riuscendo a superare il Q1. Ha pensato solo a costruire una gara solida. Il resto lo ha fatto il suo talento sul bagnato che in Formula 2 e Formula 3 lo aveva già messo in mostra. Il team lo ha protetto e guidato, aiutandolo molto nel finale quando anche lui si era girato sulla pista bagnata, fortunatamente alla curva 4, in una zona dove la via di fuga sembrava il parcheggio di un supermercato.
«La squadra ha fatto un ottimo lavoro, mi ha guidato, soprattutto dopo l'errore, che mi ha fatto perdere un po' di fiducia. Sono stati bravissimi a calmarmi e a farmi riprendere il ritmo», ha raccontato. Il ragazzo del futuro è già qui.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.