La storia della Ferrari è piena di gare perse quando sembravano già vinte. È inevitabile per una Scuderia che dal 1950 è sempre in pista. Abbiamo visto piloti gettare guanti, casco, volanti, mandare a quel paese meccanici, ingegneri e giornalisti. Poi arriva il giorno in cui la gara già vinta la perde Charles Leclerc, tradito dal motore all'inizio del 27° giro quando stava già preparandosi a stappare lo spumante, a festeggiare un weekend perfetto in cui nessuno era riuscito a stargli davanti. E Charles che cosa fa? Scende dalla sua Ferrari ferita e abbraccia uno a uno tutti i suoi meccanici, sembra essere lui a consolare gli altri. Poi esce dal box, va verso il muretto, saluta la tribuna vestita di rosso e va ad abbracciare anche Mattia Binotto. «Perdere così fa male», ammette pochi minuti dopo, quando avrebbe tutto il diritto di essere furioso con il mondo intero. Invece resta sereno e riesce a vedere il bicchiere mezzo pieno: «Il campionato è lungo e qui, dopo tre gare in cui avevamo avuto problemi con le gomme, avevo finalmente trovato il feeling. La macchina era velocissima». Il primo ritiro stagionale della Ferrari non è un campanello d'allarme, è solo una doccia fredda, un pugno nello stomaco che ti lascia senza fiato, ma anche lo stimolo per reagire subito fin da domenica nella gara di Monaco.
L'altra faccia del gran premio di Spagna è quella stupita e felice di Max Verstappen che in coda a un fine settimana pieno di guai si prende vittoria e leadership nel campionato per la prima volta in stagione. Ha vinto quattro gare su sei. È di nuovo davanti a Leclerc (di 6 punti, perché Perez gli ha soffiato quello del giro veloce) proprio nella domenica in cui gli era capitato di tutto. Dopo essere entrato per ultimo in pista per tenere sotto controllo un problema di temperatura, era finito lungo alla curva 4 perdendo due posizioni per un colpo di vento e poi aveva dovuto lottare con un DRS che si apriva un giro sì e due giri no proprio mentre andava a caccia di Russell. Dopo il ritiro di Leclerc invece la sua giornata si è trasformata in una cavalcata vincente con l'aiuto di Perez che gli lasciava strada e poi via radio diceva «sono contento per il team, ma dovremo parlarne», come se al momento della firma non avesse capito chi comanda in casa Red Bull.
Il Gran premio di Spagna segnala il ritorno alla competitività della Mercedes con Russell sul podio e Hamilton protagonista di una rimonta incredibile dall'ultimo posto dove lo aveva spedito una spallata con foratura di Magnussen (quando addirittura chiedeva al box se non era meglio ritirarsi) fino ad esser rallentato da un problema idraulico. Il peggiore in campo però è stato certamente Carlos Sainz.
Ha sbagliato la partenza, è finito fuori come Max alla curva quattro per il vento, ma non si è più ripreso. Continua a non capire questa Ferrari. Potrebbe diventare un problema. Perché con Leclerc fuori toccava al lui lottare per vincere.
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