E poi c'è Orsolini, Riccardo Orsolini. A Bologna, cioé la sua casa della scorsa stagione e delle prossime, dato che in queste ore si dovrebbe completare il riscatto dalla Juventus per 15 milioni di euro e il nuovo coordinatore dell'area tecnica, Walter Sabatini, insediatosi ieri, avrà assieme ai suoi colleghi Riccardo Bigon, Claudio Fenucci e Marco Di Vaio il compito di concludere l'accordo economico con il giocatore in modo che la sua permanenza in rossoblù duri almeno il tempo di smaltire la somma spesa, cioé oltre il 30 giugno del 2022 come prevede il contratto attuale.
Orsolini ha giocato poco più di un tempo contro la Spagna, entrando al 42' al posto dell'infortunato Zaniolo, e ha dato quello che i suoi tifosi conoscevano già: vigore, atletismo, coraggio. Il coraggio di quel pallonetto che ha scavalcato la seconda linea difensiva della Spagna e al 19' della ripresa ha permesso di creare in mischia, sul tiro di Cutrone ribattuto, il secondo gol di Federico Chiesa, festeggiato nella maniera esuberante che è classica di questo ragazzo che sotto Filippo Inzaghi ma ancor più sotto Sinisa Mihajlovic, al Bologna, ha reso tanto, creando (cinque assist) e segnando (otto gol) quasi sempre partendo dalla fascia destra per concludere con il sinistro, il suo piede preferito.
Secondo una statistica spesso menzionata, da marzo a fine campionato Orsolini è stato, con Kylian Mbappé del PSG, il giocatore più giovane dei cinque maggiori campionati europei ad avere contribuito ad almeno nove reti, tra quelle segnate e quelle favorite, ed è un dato che isola ancora meglio i mesi finali di stagione del ragazzo: titolare solo alla nona giornata con Inzaghi, dopo essere subentrato in sette delle prime otto gare per un totale di soli 113 minuti, è stato nominato invece tra gli undici partenti in altrettante occasioni a fine annata, e nello scatto che ha portato il Bologna alla salvezza ha segnato sei gol, spesso sfuggendo alla marcatura del fronte sinistro della difesa avversaria per scombinare le marcature dal 4-2-3-1 voluto dal tecnico serbo. Con l'agilità ma anche la potenza e l'esuberanza che lo hanno reso molto popolare in città, facendo di lui un segno delle ambizioni del club: dopo le perplessità gestionali del 2019-20, ripartire da Orsolini per il Bologna vuol dire parecchio, e ora che Gigi Di Biagio - che lo schiererà titolare stasera nella gara decisiva per il passaggio del turno contro la Polonia, previsto un altro sold out - ne ha verificato la capacità di introdurre energia in partite vere è chiaro che le sue opportunità cresceranno, come la sua popolarità.
Non solo a Bologna: nato e cresciuto ad Ascoli, Orsolini è infatti rimasto fortunatamente molto affezionato alle sue origini, tanto da effettuare una visita lampo lo scorso 8 giugno, nel giorno di riposo della nazionale, per partecipare alla festa di fine stagione dei bianconeri, insomma una visita di partecipazione e non di sola cortesia, mentre magari è un po' meno verosimile la sua speranza di tornare a giocare un giorno nell'Ascoli - in serie A - assieme all'attuale compagno di squadra
Mattia Destro. Prima però Riccardo, anzi Riccardo da Rotella come si è autodefinito in un'intervista del mese scorso, ha tanti altri traguardi da realizzare. Il più immediato, quello di prendersi l'Europeo con gli azzurrini.
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