C'è una generazione di milanisti marchiata a fuoco dal mancato scudetto della stella, quello perso a Verona il 20 maggio 1973. E ora, 51 anni dopo, ce ne sarà un'altra condannata alla beffa dalla seconda di quelle stelle, che gli interisti stanno per cucirsi al petto, forse addirittura in un derby. È la maledizione della stella, bellezza.
Una iella che perseguita i tifosi rossoneri da tempo immemore. Qualcosa si capisce già all'inizio dei Sessanta, quando il Milan vince l'ottavo campionato. Correva il 1962 e con quel titolo la squadra di Rocco e Rivera effettua il sorpasso e sale a 8 contro i 7 dei cugini, a secco ormai dal 1954. La stella sembra vicina, ma l'arrivo di Helenio Herrera annulla il vantaggio e con un parziale di tre scudetti a zero l'Inter si assicura la piccola decorazione dorata nel 1966. Per il diavolo l'occasione arriva sette anni dopo, quando dopo la fatal Verona furono mandate al macero le decine di migliaia di bandiere dove lei, la grande stella gialla-oro, era già stampata al centro, su sfondo rossonero. Una tragedia (calcistica) mai realmente superata dal popolo rossonero e che rappresenta l'innesco della crisi dei successivi tre lustri, nei quali arriva sì il tanto agognato astro giallo (1979), ma anche lì non porta granché bene: l'anno dopo è quello della prima retrocessione (a tavolino) a cui seguirà poi anche la seconda (sul campo), fino all'orlo del fallimento.
Per fortuna dei milanisti, in tutti quegli anni i cugini non sono andati lontano: quando nel luglio 1986 Silvio Berlusconi atterra in elicottero all'Arena di Milano, il conto degli scudetti è ancora in bilico: Inter in vantaggio 12 a 10. Il decennio che segue, però, cambia di nuovo tutto e porta al controsorpasso: il Novecento si chiude 16-13 per il Milan. Un vantaggio che cresce ancora nel 2004, porta il parziale al record di 7-1 con i rossoneri a +4. Così, esattamente vent'anni fa, al Milan arrivato a quota 17 mancavano solo 3 titoli per la seconda stella, mentre all'Inter, ormai a secco dal 1989, ne servivano la bellezza di sette.
Ed è probabilmente a quel punto che la maledizione della stella è tornata a materializzarsi in casa rossonera. Prima sotto forma di calciopoli, che tra 2006 e 2010 ribalta di nuovo la bilancia con un parziale di 5-0 a favore nerazzurro (uno di questi assegnato a tavolino, va ricordato). E poi con i cambi di proprietà degli anni Dieci, che portano sulla sponda neroazzurra del Naviglio una società che ha comunque l'obiettivo di vincere sempre; sull'altra, il «breakeven» del bilancio aziendale.
Così anche la seconda stella ha scelto di cadere prima sulla sponda nerazzurra.Ai rossoneri non resta che puntare tutto sulla terza. A occhio, roba da fine secolo, altro che nuove generazioni. Ma magari immuni dalla maledizione.
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